Resilienza… come allenare un nostro super potere
di Christiane Casazza
Potresti dover combattere una battaglia più volte per vincerla. (Margaret Thatcher)
Riuscire a diventare resilienti può essere la chiave per superare le difficoltà contingenti e prepararsi alle opportunità di cambiamento che il post-pandemia dischiuderà all’intera umanità.
Non a caso negli ultimi anni questa parola che rappresenta la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi o a un sistema di continuare a funzionare nonostante alcune anomalie o agli organismi di auto-ripararsi dopo aver subito un danno, è diventata un concetto-chiave in campo psicologico.
In questo ambito, non esamina una resistenza passiva o una reazione inconsapevole e automatica, ma una ricostruzione cosciente che si traduce in potenzialità e prospettiva di crescita. Infatti siamo resilienti quando riusciamo a trasformare gli eventi negativi in apprendimento, intendendoli un’occasione per acquisire competenze utili sia per migliorare la nostra qualità di vita sia per proseguire nel nostro percorso di crescita e realizzazione.
Da questa analisi possiamo dedurre che è un’espressione della duttilità della psiche e del dinamismo della personalità. Infatti, essere resilienti non significa in reltà avere dei super poteri… e ignorare o evitare la sofferenza, ma distinguere ciò che possiamo e non possiamo cambiare, nella consapevolezza di poter modificare l’assetto cognitivo ed emotivo con cui leggiamo le vicende.
Il nostro comportamento dipende sopratutto dalla interpretazione della nostra reazione di fronte a eventi stressanti e che di conseguenza andrà a ostacolare il nostro futuro comportamento, infatti molto spesso ci imputiamo preconcetti come… sono un perdente… non ce la posso fare… sono una vittima… perché proprio a me… la vita è imprevedibile… il mondo è pericoloso… ogni evento è una catastrofe…
Questi atteggiamenti, oltre a frenare la capacità di riuscire a realizzare le nostre attitudini, possono procurarci sofferenze psicologiche. Ovviamente eliminare del tutto pregiudizi e convinzioni limitanti è utopistico, ma nel diventare consapevoli di essere naturalmente dotati delle risorse e degli strumenti necessari per superare le avversità, possiamo uscire da questa comfort zone e adottare una visione più ottimistica.
Per cui attivare la nostra resilienza diventa un’opportunità che chiunque può raggiungere lavorando su l’unica variabile che ci è possibile controllare: il pensiero… E scegliendo di vivere da protagonisti possiamo guidarlo con perseveranza all’azione… Ma per sviluppare questo straordinario stile di pensiero, occorre prima di tutto assumere, per quanto possibile, un atteggiamento aperto e non giudicante rispetto a noi stessi, agli altri e al mondo.
Concludendo, anche se non tutto ciò che affrontiamo può essere cambiato, niente può essere cambiato finché non lo affrontiamo, e se ci adattiamo alla realtà in modo attivo e fiducioso, le difficoltà possono trasformarsi in messaggi preziosi e in possibilità evolutive.
Accettando il cambiamento come parte integrante della nostra vita e diventando sempre più flessibili e adattabili, possiamo produrre endorfine e catecolamine che ci renderanno immuni allo stress. La certezza di disporre delle risorse necessarie, potrà alimentare la nostra autostima. Riuscendo a coltivare tolleranza alle frustrazioni, metabolizzeremo disagi, sconfitte e fatiche. Nel bramare il successo, definiremo il senso di progettualità. Non perdendo la speranza, accresceremo il nostro valore personale e promuovendo il gusto per le sfide, eserciteremo impegno e concentrazione.
Questi elementi opportunamente allenati e coltivati, possono portarci nuove modalità per fronteggiare la realtà. L’utilizzo delle pratiche di meditazione consente proprio di operare un distanziamento dai pensieri e gli stati d’animo che continuamente affollano la nostra mente, diventando osservatori passivi di ciò che accade senza reprimere i pensieri, ma imparando ad osservarli scivolare via nell’accettazione intenzionale e non giudicante del qui e ora…
Siamo solo noi, interpretando una sconfitta, a scegliere che significato dare e la reazione da avere; per valutarla come un successo dobbiamo trasformarla in un’occasione di crescita, di confronto e di apprendimento.
PS: Un altro modo per apprendere, incoraggiare e incrementare la resilienza e disinnescare i sabotatori interni è attraverso il coaching…
Articolo di Christiane Casazza
Fonte: www.christianeinside.com
Corsi di meditazione:
Libri di Christiane Casazza:
Il coraggio delle farfalle, Ed. Vertigo
Il linguaggio delle farfalle, Ed. Vertigo
Christiane Casazza
Scrivo… per fare in modo che le persone possano entrare nel mondo attraverso un altro ingresso… e non tornare più indietro.
Ho scelto l’Africa per ritornare in questa dimensione approfittando di un’avventurosa, conflittuale e romantica storia d’amore tra un paracadutista della legione straniera e una studentessa, figlia di un generale dell’aeronautica francese e di una rinomata pittrice e attrice di teatro.A fare da sfondo non poteva mancare l’inizio delle prime guerriglie per l’indipendenza dalla colonizzazione francese in Algeria.
Certe partenze denotano inevitabilmente un preciso procedere nella vita e solo una volta raggiunta una certa saggezza ho potuto ringraziare per la disciplina, la determinazione, la resistenza e il coraggio trasmessi dal mio padre/guerriero e per la spiccata e contrastante sensibilità artistica ereditata dalla famiglia di mia madre.
Avendo vissuto un’infanzia non convenzionale, non c’è da stupirsi se i miei compagni di giochi furono disegni e poesia intercalati da prove di competizione e resistenza e racconti di guerra. A quest’aura quasi fiabesca non poteva mancare un diario segreto…come sorta di bozzolo protettivo e impenetrabile.
Inevitabilmente per completare l’innata vocazione e sensibilità per la bellezza scelsi il liceo artistico, dove mi innamorai del design ma in seguito nel proseguire gli studi in storia dell’arte fatalmente mi ritrovai tra schizzi e tessuti a fare parte del meraviglioso, effimero e affascinante mondo della moda…Negli anni a venire, mentre la passione per la moda e il design s’influenzavano l’uno con l’altro, emerse in me una certa inquietudine che mi portò a esplorare la mia parte non riscontrabile…
Oltre lo yoga iniziai a frequentare molti seminari e corsi centrati sui meccanismi di funzionamento della mente umana fino a diventare recentemente operatrice reiki.
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