Ricordare le Vite Precedenti Non è una passeggiata
di Marika Moretto
Ricordare le vite precedenti non è una passeggiata. Sia dal punto di vista energetico, sia fisico, che emotivo.
Va detto, che se affiorano certi ricordi, è solo perché sono effettivamente indispensabili per il percorso evolutivo di quella persona in quel preciso momento. Ma se non sono indispensabili è giusto che rimangano celati dall’amnesia terrena.
Dico questo perché non basta desiderare di ricordare perché avvenga, al contrario… se avviene è un processo che fugge completamente dal controllo della personalità e dell’ego.
Per avere a che fare con dei ricordi di vite passate bisogna essere effettivamente pronti, maturati abbastanza per ripercorrere quelle “tappe” nel corpo, nel cuore e nell’animo.
Il ricordo richiede una maturità animica che diventa responsabilità nel momento stesso in cui “il prima” si affaccia alla coscienza lucida.
Voglio dire che ricordare è molto spesso doloroso e destabilizza enormemente se non si è preparati. Oltretutto quei ricordi vengono riattivati sia da un punto di vista energetico che da un punto di vista fisico. Quindi quei ricordi vengono rivissuti ancora una volta, con tutte le gioie e i dolori che comportano, anche fisici, nessuno escluso.
Comprendo perfettamente il desiderio di voler ricordare, di voler sapere di più del “prima di questa incarnazione”, ma il mio consiglio è di lasciare andare anche questo desiderio. Perché lasciandolo andare si entra in quella vibrazione di umiltà, lucida presenza e abbandono che è necessaria per accogliere e rivisitare le “memorie parallele”.
Tutto avviene spontaneamente quando si è pronti, questo è certo.
E quando si è pronti si riesce a staccarsi completamente dal passato e a vivere lucidamente il presente. Perché i ricordi non devono bloccare il percorso evolutivo di una persona, non ci deve essere attaccamento in tal senso.
Semmai i ricordi devono essere una chiave di lettura più ampia, che serve a comprendere maggiormente l’attuale incarnazione, che è in realtà il risultato di tutte le altre.
Questo è il modo più giusto e in effetti l’unico possibile. Se non si è maturati abbastanza per entrare in questa modalità di osservazione, allora i ricordi rimarranno “in attesa” di un ulteriore passaggio di consapevolezza personale.
Marika Moretto – Channeler, Alchemist Healer, Pranotherapist
Fonte: https://www.facebook.com/profile.php?id=100074791324180
Bellissimo articolo, completo, veritiero e significativo Anche io inizialmente desideravo ricordare, ma a parte il sentire di essere stata tanto tra i Pleiadiani(cosa rivelatasi veritiera)e altre sensazioni tipo tra i Templari, altro non ricordo e ho capito che è giusto lasciar andare ..se sarà sarà..altrimenti pazienza. in fondo è più importante risolvere ciò che serve in questa vita