L’illusione della materia
Il nostro mondo materiale non è affatto una realtà fisica. La Scienza quantica afferma che esiste un collegamento inconfutabile tra coscienza e realtà, la cui importanza è fondamentale nella trasformazione del nostro pianeta.
Niels Bohr, un fisico danese, che diede un significativo contributo per comprendere la struttura atomica e la teoria quantica, disse: “Se la meccanica quantistica non ti ha profondamente shockato, non l’hai ancora compresa”. La meccanica quantistica ha lasciato gli scienziati di tutto il mondo alquanto stupefatti, soprattutto con la scoperta che la nostra realtà materiale-fisica, non è affatto una realtà fisica. “Tutto ciò che chiamiamo reale è fatto di cose che non possiamo considerare reali”.
Sembra proprio che i filosofi del passato avessero ragione: i nostri sensi veramente ci ingannano. Di nuovo: la nostra realtà materiale-fisica, non è affatto fisica. Il significato e le implicazioni di queste scoperte all’interno del nostro mondo quantico, hanno portato ad una pletora di idee e teorie, alcune delle quali sono etichettate come “pseudo-scienza”.
Questo articolo presenterà evidenza scientifica che indica chiaramente il collegamento tra la consapevolezza e ciò che chiamiamo realtà, e come entrambe non possano più essere negate. Rifletterà anche sulle implicazioni di questa conoscenza e come questa presa di coscienza svolga un ruolo importante nella potenziale trasformazione del nostro pianeta, in un tempo in cui ne abbiamo immensamente bisogno.
La comprensione scientifica cambia continuamente durante la storia umana. Le vecchie “conoscenze” vengono costantemente invalidate quando se ne raggiungono di nuove. Persino con la nostra attuale comprensione delle leggi della fisica, si potrebbero avere delle scappatoie, specialmente con la recente scoperta del black budget. Ora sappiamo che trilioni di dollari stanno andando verso progetti di cui la razza umana non sa nulla. Altri fenomeni, come l’energia “punto zero”, che estraggono energia e calore dalla radiazione elettromagnetica del punto zero, attraverso la forza Casimir, hanno mostrato di essere corrette e decisive.
Alcune di queste idee minacciano la nostra attuale comprensione della fisica, ma ora: possiamo avere una comprensione della fisica, quando ciò che chiamiamo materia non è nemmeno reale? Come possiamo comprenderlo se, osservando un atomo al suo livello più piccolo, vediamo che il suo comportamento cambia? Il mondo quantico è decisamente un mondo bizzarro che non comprendiamo, ma riconosciamo il significato e il potenziale che esso ha, per aiutare a trasformare il nostro mondo.
Stiamo cominciando a riconoscere che le proprietà non fisiche governano l’universo e stiamo volgendo la nostra attenzione verso la consapevolezza ed il ruolo che essa gioca rispetto alla costituzione fisica della nostra realtà. La nozione che l’atomo fosse la particella più piccola nell’universo, è decaduta con la scoperta che l’atomo stesso è fatto di elementi subatomici ancora più piccoli.
Ciò che è stato ancora più shockante, è stata la rivelazione che queste particelle subatomiche emettono varie “strane energie”. I non-sostenitori direbbero che le scoperte della fisica quantistica sono significative e si applicano solo a livello subatomico, ma a costoro dico: non esistiamo tutti a livello subatomico? Quando osserviamo noi stessi e il nostro ambiente fisico al livello più infinitesimale, non siamo fatti di atomi? Non siamo fatti anche noi di particelle subatomiche? Non siamo ciò che osserviamo?
Al volgere del 19° sec., i fisici cominciarono ad esplorare la relazione tra l’energia e la struttura della materia. Nel far questo, venne meno il credo in un universo fisico, newtoniano e materiale, che era il cuore del sapere scientifico; esso fu sostituito dalla considerazione che la materia non è che una illusione. Gli scienziati iniziarono a riconoscere che ogni cosa nell’universo è fatta di energia.
I fisici quantistici scoprirono che gli atomi fisici sono fatti di vortici di energia che roteano e vibrano costantemente; ognuno di loro irradia il suo specifico segno caratteristico (signatura). Quindi, se vogliamo veramente osservarci e scoprire cosa siamo… siamo veramente esseri di energia e vibrazione, che irradiano una propria unica caratteristica: questo è un fatto, ed è ciò che la fisica quantistica ci sta ripetutamente mostrando.
Siamo molto di più di ciò che percepiamo di essere, ed è tempo che cominciamo a vederci sotto questa luce. Se osservate al microscopio la composizione di un atomo, vedreste un piccolo invisibile tornado, come un vortice con un numero di vortici di energia infinitamente piccoli, che si chiamano quarks e fotoni. Essi sono i costituenti della struttura dell’atomo. Se osservassimo sempre più da vicino la struttura di un atomo, non vedremmo nulla. Osserveremmo un vuoto fisico. L’atomo non ha struttura fisica. Noi non abbiamo struttura fisica e le cose fisiche, “veramente” non hanno una struttura fisica! Gli atomi sono fatti di energia invisibile e non di materia tangibile.
Un bel paradosso, non è vero? La nostra esperienza ci dice che la realtà è fatta di cose fisiche e materiali e che il nostro mondo esiste in modo oggettivo e indipendente. Ma di nuovo, ciò che la fisica quantistica rivela, è che non c’è una vera “fisicità dell’universo” e che gli atomi sono fatti di vortici concentrati, di tornado di energia in miniatura che saltano costantemente dentro e fuori dall’esistenza.
La rivelazione che l’universo non sia un assemblaggio di parti fisiche, come suggerito dalla fisica newtoniana, ma che invece giunga da un intreccio olistico di onde di energia immateriale, deriva dal lavoro, tra gli altri, di Albert Einstein, di Max Plank, di Werner Heisenberg.
Nonostante le scoperte della fisica quantistica, ancora molti scienziati oggi si aggrappano alla concezione prevalente, che è orientata materialisticamente. E questo non ha alcuna buona ragione. Come sopracitato, questi scienziati confinano la validità della fisica quantistica, al mondo subatomico. Se sappiamo che la materia NON è fisica, come possiamo incrementare la nostra scoperta scientifica, se la trattiamo come fisica?
“Nonostante l’impareggiabile successo empirico della teoria quantistica, il solo pensare che possa essere letteralmente vera come descrizione della natura, è ancora accolto con cinismo, incomprensione e persino rabbia”. (T. Folger, “Quantum Shmantum”; Discover, 2001)
Cosa significa tutto ciò?
Che cosa significa che la nostra realtà fisica materiale non è fisica affatto? Potrebbe significare una serie di cose; concetti come questo non possono venire indagati se gli scienziati restano all’interno dei confini del solo mondo percepito, di quello che vediamo. Per fortuna, molti scienziati hanno già fatto il salto e messo in discussione le vecchie teorie, e contemporaneamente preso in considerazione le implicazioni di ciò che abbiamo scoperto con la fisica quantistica. Una di queste potenziali rivelazioni è che “l’osservatore crea la realtà”.
Come osservatori, siamo personalmente coinvolti nella creazione della nostra realtà. I fisici sono obbligati ad ammettere che l’universo è una costruzione “mentale”. Il fisico pionieristico Sir James Jeans, a questo proposito, scrisse: “La corrente di conoscenza è diretta verso una realtà non meccanica; l’universo comincia ad apparire più come un grande pensiero che una grande macchina. La mente non sembra più essere un intruso accidentale nel regno della materia. Dovremmo invece salutarla come il creatore e governatore del regno della materia”. (R. C. Henry, “The Mental Universe”; 2005)
Non possiamo più ignorare il fatto che le nostre credenze, percezioni ed attitudini creano il mondo. Andate oltre ed accettate l’indiscutibile conclusione. L’universo è immateriale, mentale e spirituale. Un grande esempio che illustra il ruolo della coscienza all’interno del mondo fisico materiale (che sappiamo non essere cosi fisico), è l’esperimento detto “esperimento della doppia fenditura”. Questo esperimento è stato usato moltissime volte per indagare il ruolo della coscienza nel dare forma alla natura della realtà fisica.
Il problema presentato in questo esperimento, viene chiamato “problema di misurazione quantica” (QMP). Esso si riferisce all’effetto intrigante per cui oggetti quantici sembrano comportarsi in modo diverso quando osservati, rispetto a quando non osservati. Questo problema ha portato allo studio del ruolo dell’osservazione e della misura, che molti credono sia un unico aspetto della coscienza, grazie alla nostra capacità di consapevolezza, simile alla mente, di attenzione e intenzione.
L’osservazione non solo disturba ciò che deve essere misurato, ma lo produce. Noi spingiamo l’elettrodo ad assumere una posizione definita, poi siamo noi stessi a produrre i risultati della misura. Questi esperimenti non sono gli unici disponibili a mostrare che la coscienza ha di fatto un ruolo ed è in qualche modo interconnessa con la nostra realtà materiale e fisica. La possibile influenza della coscienza umana, sul comportamento dei sistemi biologici o fisici è stata soggetto di rigorosa ricerca e documentazione per un certo numero di anni e da parte di vari scienziati. Molti degli esperimenti che usano il ruolo della coscienza umana e di come essa influisce sul nostro mondo materiale e fisico, sono stati condotti dal Dipartimento della Difesa e da agenzie militari, pertanto restano classificati, restano scienza nascosta agli occhi del pubblico mainstream.
Un esempio di tutto questo, è il programma sponsorizzato dal governo USAper 24 anni per indagare l’ESP (la percezione extrasensoriale), e il suo uso potenziale all’interno della Comunità dell’Intelligence. Questa operazione fu chiamata STAR GATE e molte delle sue ricerche e scoperte restano ad oggi ancora classificate inaccessibili.
Personalmente mi sento spinto a credere che molta della scienza che tratta delle “bizzarrie” del mondo quantico e molte delle sue applicazioni tecnologiche, restino all’interno di questo mondo “a parte”, un mondo così segreto che potrebbe essere migliaia, se non milioni di anni avanti al mondo del mainstream.
Da quale livello di coscienza operi?
Ora che abbiamo stabilito che il nostro costrutto fisico non è affatto fisico, che ce ne facciamo e dove andiamo con queste nozioni? Siamo atomi, fatti di particelle subatomiche che in realtà sono un mucchio di energia che che vibra ad una certa frequenza. Questi esseri vibrazionali di energia mostrano coscienza, hanno dato prova di poter manifestare, creare e correlarsi al nostro mondo fisico materiale. La questione successiva che dobbiamo porci è: da quale livello di “coscienza/stato dell’essere” operiamo a livello individuale e, ancor più importante, a livello collettivo?
Degli studi hanno mostrato che le emozioni positive che giungono da un luogo di pace in noi stessi, possono portare ad una esperienza molto diversa per la persona che emette queste emozioni, e per coloro che le sono intorno. Al nostro livello subatomico, la frequenza vibrazionale cambia la manifestazione della realtà fisica? Se si, in che modo? Sappiamo che quando un atomo cambia il suo stato, assorbe o emette frequenze elettromagnetiche, che sono responsabili per il cambio di stato. I diversi stati emozionali, percezioni ed emozioni e sentimenti si traducono in diverse frequenze elettromagnetiche? Si! E tutto cio’ è stato provato.
Il meglio che possiamo fare per ora, è comprendere che la razza umana deve agire da un punto di pace o di cooperazione e comprensione. Dobbiamo renderci conto che siamo tutti interconnessi, che qui possiamo risolvere i nostri problemi facilmente, dato che abbiamo una serie di soluzioni. Il solo modo in cui saremo in grado di implementare e utilizzare queste soluzioni è attraverso un cambio di coscienza.
Il mondo si sta svegliando. E se anche queste scoperte sono difficili da spiegare, da comprendere per la mente, la mia anima sa che sono vere e inconfutabili.
Traduzione: Cristina Bassi
È un articolo scritto benissimo ed altrettanto comprensibile. Non resta che condividerlo ed io lo condivido pienamente. Ci credo e mi fanno pensare che con il contributo di tutti potremmo trasformare questo mondo in un paradiso terrestre. Sono consapevole peraltro che occorreranno ancora migliaia di anni perché chi ci governa (politici e religiosi) ci permettano di pensare con la sola nostra testa. Visto che così potremmo fare a meno di loro. È questo temo non accadrà mai.
Ottimo articolo.
Uno dei modi per liberarci della nostra prigione, che ci impone una visione la più statica possibile, è l’akasha, cioè il nostro inconscio, ma molto di più quello cellettivo. Da qui la “Descensus ad Inferos” molto bene descritta da Dante. Incontrare le forme, gli archetipi, per conoscerli e purificarli, onde potersi liberare dal sonno ipnotico che ci avvince e convince di una realtà che non esiste.
Da quello che riesco a capire è che siamo una invenzione di noi stessi?
si.iniziamo svegliarsi tutti! magari piano passo al passo,importante che il risveglio è cominciato nel tutto mondo.Noi siamo parte dell universo!!!grazie per bellissimo articolo.
la strada e lunga pero possibile