Il tempo e la teoria del Big Bang
La Teoria del Big Bang della cosmologia è un altro esempio della nostra accettazione innata del tempo. La Teoria del Big Bang afferma che secondo la Teoria della Gravitazione di Einstein, la Relatività Generale, l’universo si è espanso da un punto, a dove è oggi. Questo è successo circa 13,7 miliardi di anni fa. Il tempo è iniziato in quel punto.
Sebbene la maggior parte dei fisici accettino la teoria del Big Bang, essa è in realtà sbagliata. Questo è un punto sorprendente. Una teoria non valida che invece è universalmente accettata!
Una teoria valida è un sistema matematico coerente con le conclusioni che sono in accordo con l’esperimento e l’osservazione. Ma la Teoria del Big Bang non è matematicamente coerente. All’inizio, c’era una singolarità. Per “singolarità” si intende la divisione per zero.
Nathan Rosen, dal Technion in Israele, modificando un po’ le equazioni fondamentali di Einstein, arrivò a una teoria alternativa a quella del Big Bang. Secondo la teoria di Rosen, l’universo era in origine molto rarefatto, quindi cominciò a contrarsi in un oggetto grande, ma finito, e poi rimbalzò indietro. Le conseguenze delle osservazioni nell’approccio di Rosen, sono identiche a quelle di Einstein. La teoria Rosen, tuttavia, non ha quella inaccettabile singolarità che invece ha la teoria di Einstein.
Anche se non ci sono molte differenze tra Einstein e Rosen, nessuno menziona mai Rosen. Questo perché, credo, secondo Rosen l’universo non è nato con il Big Bang. La nostra insistenza sul modello di Einstein, è dovuta alla nostra credenza che tutto debba essere fondato sul tempo. Una volta invece digerita l’idea che il tempo non esiste, possiamo pensare con maggiore chiarezza alla cosmologia, ed essere più aperti a idee diverse dal Big Bang di Einstein.
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