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 Unificazione dei campi

unificazione dei campiUno dei presenti dice:
-E’ vero che lei ha unificato il campo elettromagnetico e quello gravitico con sole 5 equazioni, precedendo di anni Einstein? Come si deve intendere la sua unificazione?

-E’ vero. Voi sapete che la materia si manifesta aggregata in sistemi che vanno dall’atomo alle stelle. Tali sistemi sono tutti costituiti da una massa sferica centrale rotante su sé stessa, attorno alla quale rotorivoluiscono, a varie distanze, altre masse sferiche planetarie. La struttura dei sistemi atomici ed astronomici è quindi simile e l’intuito suggerisce che le forze che tengono avvinte le loro masse dovrebbero essere della stessa natura; mentre invece si è postulato sinora che gli elettroni siano vincolati al nucleo da forze elettriche colombiane ed i pianeti invece siano vincolati al Sole da misteriose forze di gravità newtoniane. Per unificare le leggi che dominano tali sistemi, occorre anzitutto unificare la natura di tali forze. Per comprendere poi quale sia il loro meccanismo, occorrer indagare come il moto delle masse centrali sia collegato e trasmesso a quelle periferiche planetarie.

Cominciamo perciò a vedere come con la spazio-dinamica possa spiegarsi il sistema atomico che è la base di tutta la materia.
L’atomo, essendo costituito da una sfera centrale di spazio (nucleo) che ruota rapidamente su se stessa e trascina in movimento, per attrito lo spazio fluido circostante che si muove suddiviso in strati sferici concentrici, i quali assumono velocità di rotazione decrescente da quello centrale di minor raggio a quello periferico di raggio maggiore ove il moto si estingue per eccesso di attrito rispetto alla forza motrice centrale ancora disponibile. La superficie sferica ove si estingue il moto, costituisce quindi la sponda, il limite esterno dell’atomo, che per tal modo assume un ben determinato volume.
Gli strati sferici di spazio in movimento compresi tra il nucleo centrale e la superficie esterna di sponda, costituiscono il campo energetico dell’atomo. Si vede così chiaramente come intorno ad un grano sferico di materia (nucleo), nasca il campo fluido-dinamico e come esso non differisca sostanzialmente dalla sfera nucleare che lo ha generato, essendo entrambi costituiti di spazio fluido in rotazione. Si raggiunge così l’unificazione qualitativa tra materia e campo, unificazione invano cercata sinora dai fisici. I successivi strati sferici concentrici di spazio fluido, avendo velocità di rotazione diverse l’uno dall’altro, generano tra di essi, per accartocciamento, la rotazione di piccole sferette di spazio che costituiscono gli elettroni che sono così costretti a rotorivoluire intorno al nucleo centrale.
Gli elettroni quindi sono delle sferette di spazio fluido che ruotando intorno al loro asse polare, ed essendo investiti dalla corrente circolare di spazio del campo, sono soggetti all’effetto Magnus. Perciò risentono di una spinta F inclinata di un certo angolo alfa rispetto alla tangente delle linee di moto circolari del campo. Tale spinta è quindi scomponibile in due: Ft tangente, che provoca e mantiene il moto di rivoluzione dell’elettrone intorno al nucleo, ed una Fc, diretta verso il centro del campo, che costituisce la forza centripeta che equilibra quella centrifuga che l’elettrone sviluppa per effetto del suo moto di rivoluzione. Questa forza centripeta Fc ha quindi lo stesso ufficio della forza elettrica colombiana che sinora si era supposta per spiegare l’attrazione degli elettroni verso il nucleo.

 

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Articoli nella sezione: Marco Todeschini

Marco Todeschini

Marco Todeschini scienziato eclettico e geniale, nacque a Valsecca in provincia di Bergamo nel 1899. A quindici anni, incominciò a dedicarsi a studi ed esperimenti che durarono per oltre trent’anni. Nel 1921 si laureò a Torino in ingegneria ed in seguito si specializzò in diversi rami della fisica e della neurofisiologia. Divenne docente universitario e scrisse numerosi trattati che ben presto si diffusero in Italia e all’estero, riscuotendo anche il riconoscimento di famosi esponenti della cultura scientifica del tempo. Tra gli altri Enrico Fermi, Q. Majorana e l’ingegnere G. Marconi, con i quali collaborò ed altri insigni fisici stranieri come A.W. Heisenberg, C. Chain e N. Bohr.
Ma a parte la stima di quei pochi che riconobbero in lui il genio, … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 1)

 Articolo-intervista apparso sul GIORNALE DEL POPOLO il 16 giugno 1955
APPARENZE CONTRO RELATIVITA’
Todeschini mette a confronto la sua teoria con quella di Einstein
Come è possibile che lo spazio-tempo vuoto, cioè il nulla, possa curvarsi e possa inoltre offrire resistenza alle forze centrifughe che i corpi in movimento sviluppano su traiettorie curve?
Come aveva promesso, il prof. Todeschini, ha oggi concesso la seconda intervista, a seguito di quella pubblicata sul nostro quotidiano il 22 maggio.
-L’argomento da lei trattato – gli dice un corrispondente – è di così viva attualità ed interesse che il pubblico lo segue con passione. Infatti abbiamo ricevuto molte richieste di continuare l’intervista, di chiarire bene la posizione scientifica di Einstein nei confronti della sua.
Todeschini, indicando varie lettere sparse sul … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 2)

Infatti se noi vediamo roteare in alto dei granelli di polvere, possiamo pensare che siano mossi da un turbine di aria, oppure che a ciascuno di essi siano applicate delle forze; quindi dal movimento del pulviscolo, noi siamo autorizzati a dedurre con pari logicità scientifica, o l’esistenza di un vortice di aria, o quella delle equivalenti forze. Così il movimento dei pianeti intorno al Sole può essere concepito come causato da un vortice di spazio fluido e denso invisibile, oppure dalle equivalenti forze gravitiche aventi sede in uno spazio vuoto ed immobile.
Da ciò consegue che: “Ogni variazione di velocità di un corpo abbandonato a se stesso, può essere considerata o come prodotta da correnti di spazio fluido e denso che … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 3)

 Unificazione dei campi
Uno dei presenti dice:
-E’ vero che lei ha unificato il campo elettromagnetico e quello gravitico con sole 5 equazioni, precedendo di anni Einstein? Come si deve intendere la sua unificazione?
-E’ vero. Voi sapete che la materia si manifesta aggregata in sistemi che vanno dall’atomo alle stelle. Tali sistemi sono tutti costituiti da una massa sferica centrale rotante su sé stessa, attorno alla quale rotorivoluiscono, a varie distanze, altre masse sferiche planetarie. La struttura dei sistemi atomici ed astronomici è quindi simile e l’intuito suggerisce che le forze che tengono avvinte le loro masse dovrebbero essere della stessa natura; mentre invece si è postulato sinora che gli elettroni siano vincolati al nucleo da forze elettriche colombiane ed i pianeti … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 4)

Così resta svelato che la forza elettrica tra nucleo centrale ed elettroni periferici, si identifica ed è un’apparenza della forza spazio-dinamica. Lo stesso meccanismo regge i sistemi astronomici. Il Sole infatti essendo costituito di campi rotanti atomici ed essendo una sfera che ruota su sé stessa, trascina in movimento per attrito gli strati sferici di spazio fluido concentrici con velocità decrescenti sino alla superficie di sponda che costituisce il limite estremo ove l’azione motrice del Sole si estingue. Gli strati mobili sferici concentrici, compresi tra il Sole e la superficie di sponda, costituiscono il campo fluido-dinamico centro-mosso del sistema.
I pianeti, essendo sfere ruotanti su sé stesse ed immerse nella corrente di spazio fluido circolante attorno al Sole, sono sicuramente soggetti … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 5)

Perchè si muovono i pianeti?
Anche i corpi nel cadere a Terra percorrono delle spirali, se si tiene conto del movimento di rotazione del nostro pianeta. Infatti mentre il corpo cade verso Terra, questa ruota su sé stessa, ed il punto di caduta si sarà spostato in un altro punto dove il grave tocca il suolo. Stante che il corpo si mantiene sempre sulla verticale al primo punto che si sposta nella seconda posizione, bisogna convenire che tenuto conto del movimento di rotazione del nostro pianeta, il corpo nel cadere non percorre una retta, bensì una curva, che dai calcoli risulta appunto una spirale universo.
Ho così potuto dimostrare che: “Gli elettroni che rivoluiscono intorno al nucleo, i corpi che cadono verso … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 6)

Domanda: -Ma oltre all’unificazione del meccanismo e delle leggi che dominano la materia dall’atomo alle stelle, lei ci ha parlato anche di unificazione delle varie forme di energia ondulatoria. Vuole chiarirci questo concetto?
L’ingegnere riprende: -Se ruotando una sfera su sé stessa, sempre in un verso, si produce nello spazio fluido un campo rotante centro-mosso, per la stessa ragione se essa invece ha un movimento rotante alternato, ora in un senso, ora nell’opposto, provoca per attrito nello spazio circostante un campo rotante alternato. Nascono così le oscillazioni trasversali dello spazio che in relazione alla loro diversa frequenza, quando vengono a colpire i nostri organi di senso, suscitano nella psiche sensazioni di forze alterne, elettricità, calore, luce, sapore, odore, ecc., a seconda … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 7)

Le basi della psicobiofisica
-E’ stato detto – domanda un giornalista – che la sua teoria è molto più vasta e completa di quella di Einstein, perché contempla in più i fenomeni biologici e psichici da quello scienziato non considerati. Vuol dirci come ha collegato la fisica alla biologia?
-Nella mia “Teoria delle apparenze” – riprende lo scienziato – ho dimostrato che il meccanismo e l’essenza intima dei seguenti fenomeni: materia, peso ,massa, gravità, inerzia, elettricità, magnetismo, suono, calore, luce, odore, sapore, azioni chimiche, astronomiche ed interazioni tra onde e corpuscoli, sono apparenze tutte di un’unica realtà fisica oggettiva: il movimento dello spazio.
Vengono così unificate le varie scienze esatte in una sola, madre di tutte: la “Spaziodinamica” che assurge perciò all’importanza di … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 8)

Contrariamente a quanto si è ritenuto sinora i fenomeni psichici (spirituali) sono quindi sperimentalmente più accertabili che quelli fisici. Ma con ciò la concezione di Galilei, tuttora seguita dalla scienza, di voler considerare solo i fenomeni fisici oggettivi, escludendo il soggetto osservatore, risulta inadeguata a descrivere la realtà e perciò deve essere ampliata ino a comprendere i fenomeni spirituali che in tale soggetto nascono, altrimenti si rischia di attribuire ai fenomeni fisici (movimenti di spazio), qualità che non hanno (sensazioni), proiettando queste ultime nel mondo oggettivo, mentre invece sono realtà psichiche esclusivamente soggettive.
Infatti i movimenti di materia che urtano contro il nostro corpo e ci denunciano i fenomeni fisici, non solo vengono alterati nella loro intensità e frequenza dai nostri … leggi tutto

Apparenze contro relatività (pag. 9)

Le conferme della mia teoria si colgono quindi negli effetti rilevanti dei movimenti spaziali oggettivi, cioè nel movimento degli elettroni intorno al nucleo, nei movimenti di tutti i corpi celesti ed in tutti gli altri fenomeni fisici provocati dal muoversi nello spazio, e si colgono anche, negli effetti rilevanti provocati dai moti spaziali che si infrangono contro l’osservatore, cioè nella realtà delle corrispondenti sensazioni suscitate in noi. Così il peso, le forze, la luce, l’elettricità, il suono, il calore, il sapore, l’odore, ecc., sono tutte conferme della mia teoria che non richiedono speciali e delicati esperimenti per essere rivelati.
La teoria di Einstein invece, non è intessuta sulla relatività di Galilei, ma anzi al contrario, si basa e considera solamente gli … leggi tutto