Felicità…
di Antonino Schipilliti
Questo simpatico e delicato scritto ci è stato gentilmente inviato da un lettore. Una persona che sa sicuramente che cosa siano la felicità e la gioia delle cose semplici! Riuscire a trovare nelle piccole cose della propria quotidianità la bellezza, rappresenta sicuramente un grande passo nel cammino della vita. (Beatrice – fisicaquantistica.it)
Felicità…
Felicità è cogliere gli istanti nella quotidianità allorquando si percepiscono speciali sensazioni che arrecano benessere interiore.
Il sonno della nottata è ristoratore. La giornata inizia con l’abitudine di godere d’esercizio fisico, valido come riserva di endorfine. Fuori di casa ammiro il cielo azzurro e mi piace ascoltare il cinguettio d’un pettirosso che annuncia un lieve fresco per le membra. La colazione è fuori del comune: niente caffè, cappuccino o brioche. Ma una manciata di frutta secca, qualche pezzettino di frutta, una corroborante spremuta di arancia della varietà sanguinella di Sicilia.
Mi connetto in rete e, concentrato, odo un’estasiante melodia. Sento le parole di una canzone ad occhi chiusi, gradisco scandire con l’udito gli strumenti, sto attento ai sottili cambi di tonalità: ho i brividi, però non è freddo! Rifletto: ma questa è una droga buona! Più doping di così non si può. Ma è leale; e mi viene voglia di riascoltare tante volte l’identico brano. Non mi annoio. E la dopamina sale sempre più. Analizzo il circuito. Vibrazioni uditive stimolano il cervello. Un messaggio d’indescrivibile piacere è mandato al cuore e lo senti modificarsi nelle pulsazioni. Pure il respiro è pacato: mi sento bene! Possono semplici impulsi sonori modificare così la mente? Eppure lo vivo sulla mia pelle.
Ma giunge l’ora di andare ad istruire i pargoli a scuola. Nei corridoi, lo sguardo s’incrocia con quello di una collega che eccelle in empatia. La saluto con piacere, sorridendo. Lei ricambia, mostrando raffinatezza nei modi; e così moltiplica il mio star bene. Si scambia qualche battuta spiritosa, intercalando l’aforisma del giorno. Il legame con la saggezza d’antichi sapienti va sempre di gran moda.
Entro in una classe prima. Sono al cospetto di undicenni. Ma già qualcuno si distingue per spirito critico: riesce a ragionare, è illuminato da intuito, ha logica, sa collegare i concetti, traslandoli in altri contesti. Il che rappresenta l’essenza autentica del sapere, delle competenze per la scuola della vita.
I pargoli gradiscono che l’insegnante argomenti di animali, coi quali si sentono più in sintonia. Ma mi piace trattare prima di botanica, cioè di piante. L’introduzione è che senza di esse in pratica non esisterebbe la vita sulla Terra. Un’allieva, di quelle che vedi sovente alzare la mano, si propone con una domanda speciale: “Prof, ma se si prova a tagliare una pianta, sente anche dolore?”. Propagandando tale affermazione come sinonimo d’intelligenza, osservo che i vivaci occhietti scuri della fanciulla dal fisico minuto praticamente brillano d’emozione; e la stessa accenna un sorriso di compiacimento. Idem succede per un allievo più grandicello, allorché vede esaudita la richiesta che l’insegnante scriva un articolo sul calamaro gigante.
A volte stressano i comportamenti di certi alunni. Bisogna aver tanta pazienza; e riconoscere che si trovano nella delicata fase di sviluppo del fisico e della mente. Nella professione d’insegnante, comunque, si rivelano più le soddisfazioni ed i momenti simpatici, rispetto ad aspetti davvero logoranti.
Quando sono libero da impegni, passeggio al lungolago. L’ambiente, nelle giornate soleggiate, è da estasi! Godersi il bel paesaggio lacustre ed osservare i pennuti acquatici, come cigni, germani reali, gabbiani, svassi, folaghe, è veramente medicina per l’anima. Usando la lente d’ingrandimento dell’etologo è possibile analizzare tanti comportamenti dell’avifauna lacuale.
Torno a casa; ed è un piacere nutrirsi seguendo la sana dieta mediterranea. Anche la pennichella pomeridiana aiuta a ricaricare le pile. Permettetemi, poi, d’incantare innanzi alle caleidoscopiche tinte d’un tramonto all’orizzonte. Quei colori, le sfumature e la luce soffusa preparano lo spirito, da lì a poco, ad un nuovo dì, per continuare a far scorta di soavi emozioni.
Articolo di Antonino Schipilliti – inviatoci gentilmente dall’autore
Grazie Antonino! Sei il professore giusto per tenere lezione ai “professori”.
Ringrazio infinitamente lor signori per aver riconosciuto l’elevato valore delle mie righe stilate veramente di cuore. L’ho rilette con piacere. Osservare il mio nome e cognome su codesto speciale sito mi gratifica alquanto. Spero d’infondere, ossia d’instillare tanto entusiasmo verso la vita pure ai numerosi lettori sul Web. Anche i discenti, a scuola, hanno accolto lo scritto positivamente, dedicandomi un sincero applauso. M’impegno a carpire emozioni, grazie.
Grazie ancora Antonino, avrei voluto avere un professore come te!