La notte del 25 settembre del 1983, un colonnello di 44 anni, Stanislav Petrov, della sezione spionaggio militare dei servizi segreti dell’Unione Sovietica, giunge al proprio posto di comando al Centro di allerta precoce, da dove coordinava la difesa aerospaziale russa. Quella sarebbe dovuta essere la sua notte libera, ma era stato richiamato all’ultimo minuto perché il collega che doveva essere in servizio si era ammalato… Il suo compito consisteva nell’analizzare e verificare tutti i dati provenienti da un satellite, in vista di un possibile attacco nucleare americano. Poco dopo la mezzanotte, esattamente alle 12.14 del 26 settembre dell‘83, scattano tutti i sistemi di allarme, suonano le sirene e sugli schermi dei computer compare: “attacco di missile nucleare imminente“. Un missile era stato lanciato da una delle basi degli Stati Uniti.