Elogio dell’Utopia
di Mariabianca Carelli
Il termine “utopia” (da ou, non, e topos, luogo: ovvero luogo che non c’è), creato da Tommaso Moro, umanista inglese del Cinquecento, denominava l’isola di Utopia, sede della repubblica ideale da lui immaginata.
Il termine è stato usato, in seguito, spesso con un tono bonariamente ironico, per indicare la concezione di un governo e di una società di perfetti; si dice spesso di una concezione che aspira al Bello e al Vero che è “utopica” e che chi aspira alla fratellanza universale è “un utopista”.
In realtà, se guardiamo al passato, molte delle attuali conquiste scientifiche, sociali, tecniche sarebbero state considerate dai nostri antenati “irrealizzabili” e “utopiche”: cura di malattie prima inguaribili, viaggi fuori dell’atmosfera terrestre, abolizione della schiavitù, suffragio universale, diritto all’istruzione, telefono e televisione…