di Lorenzo Merlo
Come per la fisica quantistica, che ha rivoluzionato la concezione del mondo e della conoscenza analitico-materialista, così accade per certe consapevolezze: traguardi della realtà di tipo magico-energetico che nulla hanno a che vedere con il supposto assolutismo del principio dell’oggettività del reale, della sua separazione da noi.
Tuttavia, nonostante la sostanziale differenza di visione, le forme del reale rimangono le stesse. Un ulteriore segno che siamo noi a descrivere il mondo, e quindi a costituirlo. Piccola escursione sul sentiero della fisica quantistica e dell’uomo.
Il culto dell’intelligenza analitica, quello del mito della logica, il fideismo nel razionalismo, hanno comportato una reificazione (processo per cui una persona, o un rapporto sociale, si fanno res, cosa, oggetto) dell’uomo ridotto a macchina. Non soltanto la sua struttura fisica ma anche quella metafisica, in questo caso intesa come pensiero, immaginazione, concezione di sé, degli altri, della realtà e del mondo.
Senza quel culto, quel mito e quel fideismo, razionalismo, logica e conseguente materialismo e meccanicismo, non sarebbero venuti meno, ma semplicemente sarebbero rimasti limitati alla sfera storico-relazionale-sociale, ovvero alle questioni pratiche, unanimemente riconosciute e condivise da tutti, qui dette amministrative. Se così fosse andata avrebbero fornito il miglior servizio all’uomo, ma non ne avrebbero castrato il potenziale infinito di creatività, educazione e politica…
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