Il “Caso Zanfretta”: la Vera Storia di un eclatante Rapimento Alieno
di Rino Di Stefano
La notte era gelida e la vegetazione ai bordi della stradina completamente ghiacciata a causa della galaverna, un fenomeno atmosferico invernale molto frequente sui monti dell’Appenino ligure.
Era la notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 dicembre 1978. La Fiat 126 procedeva lentamente e i fari illuminavano la stretta carreggiata, appena sufficiente per una sola vettura. Dopo alcuni minuti il metronotte si lasciò alle spalle l’abitato di Marzano, piccola frazione del paese di Torriglia, e si inoltrò verso la montagna. Voleva raggiungere la villa “Casa nostra”, di proprietà del dentista genovese Ettore Righi. Era l’ultima costruzione della stradina, prima di inoltrarsi verso i deserti tornanti delle colline circostanti.
Quella guardia giurata si chiamava Pier Fortunato Zanfretta, aveva 26 anni, era sposato e padre di due figli. Sapeva che non avrebbe dovuto trovarsi lì. Ma fu lo scrupolo a condurlo fino a quella villa, dove avrebbe voluto soltanto inserire i suoi bigliettini dell’Istituto di Vigilanza Privata Val Bisagno, presso cui lavorava, per far vedere che era stato sul posto e aveva controllato l’immobile…