Archetipi dello Spirito
di Valentina Achamoth
Sin da tempi remoti il termine “spirito” delinea una sostanza eterna ed evanescente, indi esternante proprietà del tutto opposte a quelle della materia, da cui, a livello ontologico, si mantiene separato.
Infatti, si suol identificare il primo come un qualcosa di fondamentalmente superiore rispetto alla seconda. Il pensiero cristiano-cattolico concepisce dogmaticamente lo spirito come identico al Dio biblico, a cui, in generale, sono attribuite le qualità di “buono” e di “giusto”.
Con il termine spirito, il cristianesimo può, però, riferirsi anche ad entità malvagie, decadute dalla loro originaria dimora nei pressi del trono di Dio e relegate negli Inferi. Tuttavia, questa tipologia di visione mal si accorda con quello che era, invero, l’antico significato della parola. Lo Spirito era innanzitutto correlato con il mondo dei morti, i quali (gli “spiriti”) si pensava assumessero le sembianze di materia sottile, di soffio d’aria, poiché tale soffio incarnava l’attività psichica dell’individuo proclive a persistere dopo la morte…