Il Fegato nella Visione Antroposofica
di Grazia Foti
Il Fegato nella Visione Antroposofica secondo la realtà quadripartita dell’uomo (Corpo Fisico, Corpo Eterico, Corpo Astrale e Io o Corpo Mentale), in cui ogni organo è in rapporto con le forze eteriche, astrali e dell’Io, rappresenta l’elemento di passaggio, che “umanizza” il cibo, lo assimila (rende simile), trasformando in noi stessi ciò che arriva dal mondo esterno, con le sue forze e fattezze.
Le “forze eteriche” che riguardano la crescita, la rigenerazione ed il ciclico susseguirsi delle funzioni organiche, partecipano a queste trasformazioni. Il Fegato riceve una duplice irrorazione sanguigna: una proveniente dalla vena epatica che lo nutre di ossigeno e l’altra dalla “vena porta” che convoglia in esso le sostanze che escono dall’intestino.
Il Fegato produce numerosi enzimi, sali e globuline (anticorpi) ed ormoni. Il Fegato è un organo venoso e ricco di liquidi, una vera officina alchemica di trasformazione… che genera energia e che ha tantissime funzioni vitali, ma se dovessimo sintetizzare le sue attività essenziali, dovremmo focalizzarci su: assimilazione, trasformazione e depurazione.
Il Fegato nella Visione Antroposofica mentre rende il cibo simile a noi, neutralizza tutto quello che è indesiderabile per poi eliminarlo attraverso un processo depurativo, tramite la bile: il Fegato infatti, principale organo “emuntore”, disattiva sia le tossine che provengono dall’esterno attraverso alimenti, bevande, farmaci ecc.., sia quelle interne al corpo stesso (catabolismo)…