Chi si accontenta… muore
di Roberta Bailo
Se non tocchiamo il fondo, quasi sempre lasciamo perdere. C’è sempre un giorno dopo con gli impegni di sempre, qualcosa da fare, dove le energie si ricaricano un po’. E così ricominciamo, aggiustate leggermente, stiamo un po’ meglio… “Chi si accontenta muore”… è uno dei miei motti di sempre.
E forse va bene anche così. Ci sono saggezze nascoste in certi nostri lasciar perdere. Tante cose si aggiustano da sole, senza accanimento. In altri casi, no. Il tempo non aggiusta. Acuisce.
In quei casi, abbiamo imparato come si fa a farlo passare lo stesso, abbastanza bene: ingoiamo insoddisfazione, sbottiamo ogni tanto un po’, quando proprio è più forte di noi, mettiamo da parte, in quel grande cassetto misto del “forse lo farò un giorno… ma chi mi credo di essere”, e andiamo avanti. Giorno dopo giorno, stagione dopo stagione, anno dopo anno. Per quieto vivere, per abitudine, per mancanza di speranza…