Siamo ciò che mangiamo
Ippocrate, padre della medicina, affermò nel lontano 430 a.C.: “Lasciate che il Cibo sia la vostra Medicina e la Medicina il vostro Cibo”.
Basterebbe il comune buon senso per capire che il cibo deve nutrire, costruire il corpo e contribuire al benessere fisico e mentale giornaliero. Sia che si necessiti di perdere o mantenere il peso, sia che si voglia tonificare il fisico o raggiungere uno stato di benessere ottimale, abitudini alimentari inadeguate possono pregiudicare qualunque sforzo.
Fin dall’antichità, il cibo ha sempre avuto un valore superiore al semplice gesto del mangiare; l’uomo antico, nel cibo, intravedeva la VITA e la fecondità della madre terra che genera e nutre; il cucinare era accompagnato da gesti simbolici e religiosi, ed il mangiare faceva nascere profondi sentimenti di gratitudine che diventavano autentica preghiera (valori che si sono persi nell’era attuale).
Nel XX secolo, il mondo del business ha corrotto tutta la nostra realtà agricola ed alimentare, incentivando l’uso di sementi e specie selezionate (leggasi OGM) e di prodotti chimici nella coltivazione (pesticidi, concimi, etc.)…