Il “filo sottile”
di Umberto Di Grazia
C’è un legame invisibile che ci unisce alle persone, agli animali e a tutto ciò che vive. Per percepirlo basta essere più attenti nell’osservare.
Nel mio studio di casa ho la foto di un mio antenato con il suo cane, un pastore maremmano. È una foto atipica rispetto alla moda di allora di farsi ritrarre: infatti, sono stretti in un tenero abbraccio ed il mio antenato, in divisa da ufficiale del regio esercito, tiene in mano, oltre al guinzaglio, un piccolo mazzo di fiori di campagna. Bene, quella è l’ultima foto che li trova uniti nel visibile, ma altri sottili fili, indistruttibili, evidentemente li legavano. Infatti nel momento stesso in cui, in una delle battaglie del Piave della prima guerra mondiale, il mio parente morì per un proiettile di mortaio, il cane, che si trovava a Messina, emise un urlo di dolore e cadde privo di vita…