L’assurda sessualità del futuro: accoppiarsi coi Robot
di Enrica Perucchietti
Digisessualità e ibridazione uomo-macchina: siamo sull’orlo di una nuova trasformazione culturale e antropologica, una vera e propria rivoluzione che intende snaturare l’Uomo della e dalla propria umanità, per renderlo una “macchina”.
“Siamo nel 2034. La bambole meccaniche di Cartier, della serie “Eva Futura”, rappresentano l’oggetto più desiderato dai nuovi ricchi della Rivoluzione informatica: sono state costruite per soddisfare ogni piacere e perversione maschile. Queste robot-schiave, dotate di intelligenza artificiale, hanno però il difetto di infettare, e di conseguenza modificare, il DNA umano: contagiano gli uomini che, a loro volta, contagiano le mogli facendole diventare “ginoidi”, bambole meccaniche. I figli che nasceranno saranno degli ibridi: l’umanità sembra condannata all’estinzione a meno che non si riesca a circoscrivere l’epidemia…
È la trama di “Virus ginoide” (“Dead Girls”), il romanzo cyberpunk di Richard Calder, pubblicato nel 1993. Il racconto è ricco di diversi spunti: dal tema della costante reificazione femminile (la donna che diventa mero oggetto del piacere maschile), alla sempre più attuale automazione e ibridazione uomo-macchina.
Perché ne parlo? Quando l’avevo letto una decina d’anni fa, non avevo pensato alle possibili implicazioni pratiche del racconto. Devo ricredermi…