Demonizziamo di meno e Ragioniamo di Più
di Valdo Vaccaro
Il cereale, soprattutto se troppo cotto, soprattutto se preso in abbondanza e in proporzione esagerata rispetto alle componenti sane ed innocenti dell’alimentazione umana (frutta e verdure crude), provoca in effetti alcuni leggeri fenomeni di acidificazione e quindi di muco.
Questo fatto non è però sufficiente a demonizzare un prodotto della natura che è stato, ed è tuttora in grado di dare sostentamento a popolazioni di interi continenti in ogni epoca storica.
Il riso per l’Asia, il mais per l’America Latina, il grano saraceno per il Medioriente, il frumento, l’orzo e l’avena per l’Europa, hanno da sempre rappresentato un’ancora di salvezza, soprattutto nelle lunghe stagioni invernali, avendo i semi dei cereali la possibilità di mantenere le proprie caratteristiche nutritive a lungo nel tempo.
I semi di frumento ritrovati nelle tombe dei faraoni, tanto per fare un esempio, sono stati capaci di germogliare tremila anni dopo. I legionari romani, come poi anche i cartaginesi, trovavano nell’orzo abbrustolito e nel grano saraceno, abbrustoliti alla buona, una delle basi più importanti della loro nutrizione, durante le lunghe e faticose campagne belliche di Roma Imperiale…