Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Ci fu una festa in nostro onore, organizzata da Jules Galdea e sua moglie. Sentivamo l’attenzione di tutti su di noi. E noi da parte nostra, eravamo ansiosi di imparare, come loro di istruire. Al comando del capitano, il veicolo, manovrato abilmente, cominciò a navigare nel fiume. Il veicolo, silenzioso, era molto potente. I bordi del fiume e gli alberi correvano veloci. La velocità della nave, alle volte, superava la velocità di ogni treno che avrei preso, successivamente, nella mia vita, anche qui in America. Era meraviglioso.
Avevamo perso di vista i raggi del sole, ma trovammo una…
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Improvvisamente ci spaventammo nel sentire in lontananza un canto di gente. Molto presto scoprimmo un’immensa nave che scivolava sul fiume direttamente verso di noi. Quelli che erano a bordo cantavano un poderoso coro che, echeggiando, dava l’impressione fosse composto da migliaia di voci, riempiendo l’intera zona con frementi melodie. L’accompagnamento era fatto con strumenti a corda, non dissimili dalle nostre arpe. Era una nave molto più grande di quelle che avevamo mai visto, ed era costruita molto differentemente. La nostra barca era non lontana dalla riva. I bordi del fiume, coperti…
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C’erano quasi sempre nuvole e foschia, ma non riuscivano mai a coprire interamente questo strano Sole. Gradualmente, mentre avanzavamo, sembrava arrampicarsi e diventare più alto all’orizzonte, in un cielo porpora pallido. Potevamo dire appena che somigliava al Sole che conoscevamo, eccetto per la sua forma circolare e quando non era oscurato dalle nuvole o dalla foschia dell’oceano, appariva di un rosso nebbioso, in apparenza bronzeo, che cambiava in un luminoso lattescente bianco, come se riflettesse qualche grande luce, al di là. Finalmente ci mettemmo d’accordo sul fatto che questo…
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Questa terribile prova che ci tormentava, con orrore senza nome, e angoscia ed agonia di paura indescrivibile, continuò per più di tre ore, e per tutto il tempo venimmo guidati in avanti a velocità selvaggia. Poi all’improvviso, come se si fosse stancato del suo frenetico sforzo, il vento cominciò a perdere la sua furia fino a morire. Alla fine eravamo in una calma perfetta. La nebbia era sparita e davanti a noi c’era un canale senza ghiaccio, di circa trenta chilometri di grandezza, con alcuni iceberg lontani sulla destra e un arcipelago intermittente di piccoli scogli sulla sinistra….
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Al terzo giorno arrivammo ad un’isola. Le sue coste erano lavate dal mare aperto. Mio padre stabilì di fermarci, ed esplorare per un giorno. Questa nuova terra era priva di legname, ma trovammo cumuli di legna, portati dalle correnti, dalle coste nord. Alcuni dei tronchi d’albero erano lunghi 12 metri e larghi 60 centimetri di diametro.
Dopo un giorno di esplorazione della linea della costa di quest’isola, salpammo l’ancora e girammo la nostra prua verso Nord in mare aperto. Ricordo che né mio padre, né io, assaggiavamo cibo da almeno trenta ore. Forse a causa della tensione o…
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I primi giorni di navigazione avemmo mare aperto e venti favorevoli, poi incontrammo molto ghiaccio e molti iceberg. Un bastimento più largo del nostro peschereccio non avrebbe avuto la possibilità di infilarsi in mezzo al labirinto degli iceberg, o trovare spazio attraverso i canali a malapena aperti. Queste enormi montagne di ghiaccio si presentavano come palazzi di cristallo o massicce cattedrali e fantastiche montagne, severe, come sentinelle, imperturbabili, come alcune scogliere di solida roccia, dritte come una Sfinge, resistenti alle irrequiete onde di un mare irritabile.
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Mi chiamo Olaf Jansen. Sono un norvegese, benché sia nato in una piccolo villaggio di pescatori russo, Uleaborg, nella costa Est del Golfo di Bothnia, il braccio nord del Mar Baltico. I miei genitori stavano navigando in un peschereccio nel Golfo di Bothnia e, al tempo della mia nascita, puntarono su Uleaborg, il 27 Ottobre 1811. Mio padre, Jens Jansen, nacque a Rodwig, nella costa scandinava, vicino alle isole Lofoden, ma dopo essersi sposato, prese casa a Stoccolma, perché i parenti di mia madre risiedevano in quella città. All’età di sette anni, cominciai ad andare con mio padre nei…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Le antiche scritture Indù, cinesi e giapponesi, così come i geroglifici della razza estinta del continente Nord Americano, parlano tutti dell’usanza di adorare il Sole e, alla sorprendente luce delle rivelazioni di Olaf Jansen, il popolo del mondo interno, non soddisfatto dall’illuminazione fioca del Sole interno, “Il Dio fumoso”, con la grande colonna di nubi di elettricità che genera, stancandosi di quell’atmosfera dolce e temperata, furono attratti dalla luce brillante del Sole, quindi traversarono la cintura dei ghiacci, e si sparpagliarono sulla superficie della Terra esterna,…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
All’interno della Terra, la distanza diretta tra le due superfici interne, da un punto all’altro, misura circa mille chilometri in meno, del diametro conosciuto della Terra. Nel preciso centro di questo immenso vuoto, c’è il fulcro di questa elettricità: una gigantesca palla di fuoco rosso di luce affievolita – non molto brillante – circondata da una bianca, dolce, luminosa lattescenza, che distribuisce un calore uniforme, e si mantiene al centro perfetto di questo spazio interno, dall’immutabile legge di gravità. Questa nube elettrica è chiamata dal popolo di Agharta come la residenza…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Prendete l’involucro di un uovo, e bucatelo con la punta di una matita ai due poli. Estraete il suo contenuto, quindi avrete una perfetta rappresentazione della Terra di Olaf Jansen. La distanza dalla superficie interna a quella esterna, a quanto dice, è di circa 500 chilometri. Il centro di gravità non è nel centro della Terra, ma nel centro della crosta, o buccia; quindi, se lo spessore della crosta terrestre, è di 500 chilometri, il centro di gravità è situato a 250 chilometri sotto la superficie. I diari di bordo degli esploratori artici, ci parlano dell’abbassamento dell’ago della…