I Cristalli, una Porta sull’Invisibile
di Rosalba Nattero
Madre Natura ci fornisce molti strumenti per indagare sulle realtà ancora sconosciute che ci circondano. Dalle proprietà delle rocce o dell’acqua all’uso dei colori, delle piante o delle stesse forze telluriche del pianeta, tutto ciò che ci circonda potrebbe fornirci preziosi elementi di studio, se non fossimo ipotecati dai limiti dello scientismo che ha creato delle barriere invalicabili nella ricerca.
Uno di questi strumenti è rappresentato dai poteri nascosti dei cristalli, un’antica scienza che ancora oggi i Popoli nativi usano correntemente per curare, per predire il futuro e soprattutto come guida nel loro percorso spirituale.
Tuttavia, è difficile indagare sull’uso dei poteri delle gemme attenendosi agli stretti parametri scientifici che ci fornisce la scienza ufficiale. Si è indagato sull’universo che ci circonda e sulla dimensione umana, analizzando apparentemente tutti gli aspetti possibili, ma le dimensioni sconosciute sul rapporto tra l’uomo e l’universo sono ancora moltissime e inquietanti.
La scienza del mondo maggioritario è ipotecata dal metodo del “rasoio di Occam”, un principio nato da Guglielmo di Occam, monaco vissuto nel ‘300. Occam affermava: “Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem”, “le entità non vanno moltiplicate oltre il necessario”. Il principio del “rasoio di Occam”, sembra rispondere alla necessità di interpretare il principio naturale del pragmatismo come un atto immediato di partecipazione all’esistenza. Ma il principio venne poi strumentalizzato dalla Chiesa del tempo, che interpretò il pensiero di Occam come un rasoio che tagliava via le cose non necessarie, cioè tutto ciò che non era in linea con il pensiero della Chiesa…