Ora, almeno, le cose diventano più chiare…
di Francesco Lamendola
Dobbiamo “ringraziare” il Coronavirus, perché è nei momenti di crisi che emerge la nuda verità e chissà che da tutto questo non possa venire un bene.
Dobbiamo “ringraziare” il Coronavirus perché le cose, in questa situazione di emergenza, sono finalmente divenute molto più chiare: è nei momenti di crisi, infatti, che emerge la nuda verità delle persone e si vede chi è fatto di stoppa e chi di carne e sangue.
Credevamo di vivere in una democrazia. Ora abbiamo scoperto che un “signor X” può chiudere il Parlamento con un tratto di penna e consegnare in casa sessanta milioni di persone, e nessuno si azzarda a dire “bah”, nessuno, dal presidente della Repubblica in giù. Neanche Mussolini era arrivato a tanto. Osserviamo, per inciso, che se al governo ci fosse stato ancora Salvini, quelli stessi che ora invocano lo stato di necessità, dura lex, sed lex (“La legge è dura, ma è legge”) si sarebbero messi a starnazzare come anatre, denunciando con gran clamore e con parole di fuoco, l’attentato alla democrazia e l’instaurazione della dittatura.
Credevamo di avere una sanità pubblica di livello europeo, per la quale paghiamo fior di tasse, e abbiamo scoperto di averne una da Terzo Mondo, con un numero di posti letto, di attrezzature per la terapia intensiva e perfino di mascherine antibatteriche per il personale medico e infermieristico, ridicolmente inferiori alle necessità di una situazione d’emergenza…