Credevo fosse Vero, purtroppo era un Sogno
di Luciano Gianazza
Questa notte ho fatto un sogno, uno di quei sogni che a volte sono così vividi che al risveglio ti è difficile capire all’istante quale delle due vite, quella da desto o quella del sogno appartenga alla realtà. (Senza entrare nel vivo sul tema di cosa sia il sogno, e che tutto sia in verità un sogno).
Il sogno è stato molto bello come i cosiddetti film d’azione hollywoodiani —per quanto discutibili per l’intento subliminale di iniettare violenza nella mente di chi guarda — mai un momento di pausa, una serie di eventi in rapida successione con scariche di adrenalina supplementari da portarti all’euforia.
Mi trovo in Piazza Montecitorio c’è un rumore assordante di gente che urla, qualcuno ha persino la bomboletta con la tromba di plastica come se andasse allo stadio, è estate, quasi tutti in T-shirt, qualcuno a dorso nudo, una folla enorme che avanza verso il palazzo.
Sono vicino all’obelisco di fronte al palazzo, un gruppo di persone parlano di andare a prendere delle corde, per tirare giù l’obelisco, c’è proprio una ferramenta lì vicino, uno propone di andare in giù verso la bocca della verità, un altro dice che è più vicina quella sul Lungotevere. Qualcuno chiede: ‘Perché volete tirare giù l’obelisco?’ e dopo un po’ arriva la risposta: ‘Non lo so, credo che in situazioni come questa bisogna buttar giù qualcosa, come le statue dei dittatori… e le corde potrebbero servire comunque…’ e scoppiamo tutti a ridere…