di Francesco Lamendola
A volte si cercano le risposte sui libri o nella filosofia o chissà dove, quando le si ha lì davanti, proprio sotto il naso. Succede.
E succede che si pensa sempre che le risposte a una domanda difficile debbano essere, anch’esse, estremamente difficili; talmente difficili, che solo in pochi, in pochissimi, potrebbero essere capaci di decifrarle, posto che riescano ad arrivarci. E invece, magari, le risposte sono semplici, di una semplicità addirittura disarmante: proprio perché nessuno pensa che lo siano, tutti ci girano attorno e non le notano neppure, non le degnano d’uno sguardo, benché siano proprio lì, chiare ed evidenti, purché ci si lasci cadere la benda dagli occhi.
Perché è proprio quella benda che abbiamo sugli occhi, che c’impedisce di vedere le cose che abbiamo davanti; e, fuor di metafora, è il blocco mentale da cui siamo affetti, che ci inibisce di trarre le logiche deduzioni da tutti quei fatti che pure la nostra mente è in grado di registrare; ma poi si rifiuta di fare la somma e si perde in ricerche astruse, si mette a cercare la verità lungo strade improbabili, si dilunga e si attarda per sentieri impossibili, che non conducono da nessuna parte…
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