“Il Libro Rosso” di Jung: un viaggio per coraggiosi esploratori dell’interiorità
di Laura De Rosa
Vi è mai capitato di immaginare cose assurde, scollegate, improbabili, come provenienti da un’altra dimensione, indipendenti dalla vostra volontà? Ebbene, Jung di cose simili ne vedeva parecchie…
“Gli anni più importanti della mia vita furono quelli in cui inseguivo le mie immagini interiori. Ad essi va fatto risalire tutto il resto. Tutto cominciò allora, e poco hanno aggiunto i dettagli posteriori. La mia vita intera è consistita nell’elaborazione di quanto era scaturito dall’inconscio, sommergendomi come una corrente enigmatica e minacciando di travolgermi. Una sola esistenza non sarebbe bastata per dare forma a quella materia prima. Tutta la mia opera successiva, non è stata altro che classificazione estrinseca, formulazione scientifica e integrazione nella vita. Ma l’inizio numinoso che conteneva ogni altra cosa si diede allora”. (Jung, “Il Libro Rosso”)
Vi è mai capitato di avere delle visioni apparentemente, o forse davvero, sconnesse dalla realtà quotidiana? Di immaginare cose assurde, scollegate, improbabili, come provenienti da un’altra dimensione, indipendenti dalla vostra volontà? Ebbene, Jung di cose simili ne vedeva parecchie e per un certo periodo della vita decise di prestare loro tutta la sua attenzione, raccogliendole nel famoso “Libro Rosso”, pubblicato solo in seguito al suo decesso…