Il “Percorso senza Sentieri” e il suo significato
di Deepak Chopra
Oggi sempre più persone intraprendono un proprio percorso spirituale, rimanendo autonomi rispetto ad una fede religiosa organizzata. “Io non sono religioso ma sono spirituale” è diventata ormai un’espressione comune ed io mi considero tra quelli che hanno intrapreso questo processo di ricerca.
Attraverso le mie ricerche ho affrontato nel corso degli anni gli argomenti più disparati, dalla medicina che cura il sistema corpo-mente, alla fisica quantistica, dalla coscienza superiore, al futuro di Dio, fino alla trasformazione personale. Ciò che accomuna questi argomenti così diversi tra loro è la realtà, nel senso che la realtà quotidiana nasconde alla vista la realtà “reale” che invece deve essere svelata. Non c’è dubbio che i cinque sensi rilevan o il mondo in un modo molto limitato, non dando la minima idea dell’esistenza di molecole, atomi e particelle subatomiche, oltre che dei geni e del DNA. Ma svelare una realtà fisica più profonda è tutta un’altra storia.
Le scienze fisiche riguardano il mondo esterno, mentre un’altra realtà nascosta, cruciale per la ricerca spirituale, si svolge “qui”, dove la mente è l’esploratore e, allo stesso tempo, il territorio che viene esplorato. Ovviamente, suona come una contraddizione, così come il processo tradizionale di raggiungere la coscienza superiore, che è chiamato “il percorso senza sentieri”. Come puoi scoprire la realtà “in questo momento” quando l’esploratore, ossia la mente, non è separata dal territorio che vuole esplorare. La difficoltà emerge chiaramente se domandi: “Che cosa penso del pensare?” oppure “Sono consapevole della consapevolezza?”…