La Logica del Branco
di Maria Micaela Bartolucci
Il branco è il porto più protetto che esista per tutti gli insicuri, è l’omologazione per antonomasia, la ratifica del gruppo passivo, del difetto, la negazione del pensiero critico. Un non-luogo che diventa polo d’attrazione del non-essere, l’assenza dell’io pensante. Non a caso è la primigenia forma di aggregazione giovanile.
Il branco non è tale se non segue un leader, un capobranco, un dominante che non ammette defezioni, né opinioni discordanti perché non ammette l’autonomia di pensiero, nega il confronto, emargina e distrugge, per prevalere, piuttosto che mettere in discussione le proprie idee per costruire.
Tanti gregari che seguono il puro, l’intoccabile che rimane tale anche quando qualcuno ne metta in discussione la presunta primazia. Generalmente il capobranco è un narcisista e, come tale, agisce e pensa, mosso non dal sentirsi un primus inter pares ma piuttosto spinto dal considerarsi un primo tra coloro che egli reputa inferiori a sé ma che, per mero calcolo, fa sentire importanti, pur tenendoli sotto e non permettendogli di crescere, di migliorarsi, negandogli, anzi, ogni possibilità di arricchirsi…