Il lavoro mortifica l’uomo
di Giovanni Marano
Questo scritto è una ferma contestazione nei confronti di tutti coloro che hanno confuso il lavoro (dovere civico e morale, non coercitivo, svolto dall’uomo nell’interesse proprio e della comunità) con uno strumento di vessazione e costrizione atto a soggiogare l’intera umanità.
E’ inoltre l’espressione di un forte disappunto nei riguardi di chi crede (prescindendo da chi ne detiene la proprietà) che quello monetario sia l’unico sistema possibile, ed è anche una critica all’indirizzo di chi, pur condividendo tale tesi, inizi a mostrare segni di indulgenza verso quelli che considero unicamente dei ricatti.
Tuttavia, nonostante la dovizia di epiteti che ne caratterizza il contenuto, malgrado il veemente eloquio ed i suoi toni chiocci, spero che questa mia filippica venga interamente intesa come nient’altro che una provocazione. Mi auguro davvero che questo articolo non arrechi particolare offesa a nessuno, e che sia opportunamente stimato per il suo effettivo scopo, ossia un pretesto per riflettere sulla nostra straordinaria capacità di auto-denigrazione, sulla nostra incredibile predisposizione nel farci turlupinare, sulla nostra insita tendenza nell’accettare l’assurdo come ovvietà…