Il Muro
di Lorenzo Merlo
C’è un muro intorno a noi. Viviamo entro una roccaforte che non vediamo. Scorrazziamo liberi nei suoi cortili che crediamo il mondo, senza avvederci del limitato spazio che ci è concesso. Misero vermaio di ridondanti pensieri e sentimenti.
Accade ad alcuni di divenirne consapevoli. Si dà allora la responsabilità della passata costrizione e castrazione a qualcuno o a qualcosa. Sempre però si tratta di capri espiatori che permettono di nascondere a sé stessi la verità ultima alla quale, nuovamente, ad alcuni accade di accedere. E quando ciò succede, ciò che era segreto diviene banalità.
Sotto una permanente spinta biografica, che per ontologia, non contraddice mai se stessa, realizziamo il nostro unico destino disponibile. Sempreché qualcosa in noi non evolva. Sempreché non ci si riconosca architetti e muratori del nostro muro di fondo e di circostanza. Allora, ogni singola pietra, mattone e colpo di cazzuola, serviti per erigere il muro, non sono più opera altrui ma nostra…