di Claudio Gregorat
Il fenomeno di cui parleremo potrà sembrare strano, singolare o misterioso. Ma si tratta di una cruda ed inquietante realtà, che affonda le sue radici nell’invisibile.
Questo argomento per l’occhio banale dell’ovvietà a tutti i costi, potrà certamente sembrare superfluo o privo di interesse. Ma i tempi premono sulla trasformazione necessaria dell’uomo, ed ogni nuova generazione porta con sé, sulla scena della vita, nuove forze, nuove aperture e nuove facoltà. La pedagogia quindi si deve aprire verso il futuro dell’umanità, per non trovarsi inadeguata e farsi sorpassare dagli eventi senza accorgersene.
Il fenomeno di cui intendiamo parlare ora, è qualcosa di singolare, di misterioso: ma anche di inquietante. Sconosciuto e finora scarsamente presente in opere letterarie famose e presso autori singolari, come Dostojewskij, Maupassant, De Musset, Strindberg, Hofmann, Stevenson, per citarne solo alcuni, non ha destato l’interesse dovuto, e non è stato preso sul serio dall’educatore professionista, ma solo dallo psicanalista. Forse perché ritenuto fenomeno patologico appunto, come in effetti lo è stato presso quei personaggi. Ma la psicanalisi lo ha confinato nel regno delle ombre, delle allucinazioni, delle fantasie inconsistenti e non della realtà. Mentre invece si tratta di una cruda ed inquietante realtà, per quanto invisibile…
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