Dott. Roberto Slaviero
Tale malattia rimane uno dei più grandi misteri della medicina, poiché ancora oggi non se ne conoscono le cause.
L’encefalite letargica venne descritta durante la prima guerra mondiale dal ricercatore austriaco Constantin von Economo e dal francese Cruchet. Le persone colpite dormivano in continuazione, giorno e notte, per molti giorni o addirittura per mesi od anni.
Si parlò di una mortalità di circa il 40% dei pazienti, ma ci furono persone che si risvegliarono dopo molto tempo anche in discreta salute. Tale malattia costituisce uno dei più grandi misteri della medicina, poiché non sono note le cause; si paventò al tempo un’infezione batterica o virale, ma senza poi conferme.
La malattia colpisce alcune strutture cerebrali, alterandone la forma con degenerazioni ed infiltrazioni nella materia grigia. Alcuni pazienti, inoltre, dopo anni dal risveglio si ammalavano di una sorte di Parkinsonismo. Un caso eclatante e credo poco conosciuto, è quello di un insegnante svizzero di lingua francese e tedesca, Paul Amadeus Dienach (Zurigo 1884), che nel 1921 si ammalò di tale encefalite e rimase in coma per un anno intero. Risvegliatosi in discreta salute ed ammalatosi però in seguito di tubercolosi, si trasferì in Grecia, visto il clima più mite, ma prima di tornare in Svizzera nel 1924, lasciò un diario di 800 pagine, scritto in tedesco, ad un suo amico greco, tale George Papachatzis, dicendogli di tradurlo per imparare bene la lingua tedesca; nel secondo dopoguerra, tra l’altro, Papachatzis diventerà un conosciuto politico greco.
Questa storia continua, tra l’immaginario e la fantascienza, poiché nel corso della lunga traduzione, durata più di 14 anni, Papachatzis si rese conto che Dienach, nel suo diario aveva descritto cosa gli era accaduto nel suo anno di coma totale: egli raccontava una storia incredibile…
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