Similitudini tra la Crisi di oggi e quella di ieri di Atlantide
I sacerdoti dell’antico Egitto conservavano accuratamente il ricordo di Atlantide, il vasto continente che occupava non solo gran parte dell’oceano da cui prese il nome, ma anche territori dell’Europa, dell’Asia e dell’Africa.
Platone, nel suo celebre dialogo “Timeo” o “Della Natura”, riporta quello che aveva udito da un certo Solone, il quale a sua volta l’aveva sentita raccontare dagli egizi summenzionati: “L’Atlantico era allora navigabile, e vi era davanti al passaggio che voi chiamate ‘Colonne d’Ercole’ (attualmente Stretto di Gibilterra) un’isola più grande della Libia e dell’Asia…”
E in un altro suo testo, “Crizia”, del quale è stata conservata solo la prima parte, Platone descrive minutamente l’isola di Poseidone con la sua “Città dalle porte d’oro”… Questo esiguo frammento si arresta al punto in cui quel popolo, dopo che ne venne descritta la prosperità, rimanendo a lungo fedele alle proprie virtù innate, scivolò in una spaventosa decadenza per l’ambizione, la cupidigia e la perversità crescente.
Lo sviluppo della ricchezza singola risvegliò il piccolo “io” personale, e questo basso individualismo si attirò un contraccolpo devastante. L’orgoglio e lo spirito di dominio provocarono la prima irruzione di passioni malvagie attirate dall’esercizio sempre più serrato della magia nera…