Uno Psicofarmaco… è per Sempre!
di Beatrice Mele
Tutto fuorché privi di effetti collaterali, gli psicofarmaci continuano a essere prescritti e assunti per una fascia sempre più ampia di disturbi e disagi.
Secondo l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, l’Italia è il quarto paese in Europa per la spesa relativa all’acquisto di psicofarmaci, un prodotto che interessa 12 milioni di italiani. Gli antidepressivi sono i più utilizzati, seguiti dagli ansiolitici e dagli ipnotici. Tutti insieme costituiscono una tra le maggiori fonti di entrata per le case farmaceutiche.
Fondamentali in alcuni pochi casi, deleteri alla lunga in altri, superflui quando impiegati per affrontare disturbi che non appartengono alla sfera biochimica della persona, ma all’insieme di relazioni che ha con se stessa e con gli altri, gli psicofarmaci hanno raggiunto una popolarità mai così alta anche tra bambini e adolescenti. Per capire cosa stia succedendo, abbiamo chiesto a Piero Cipriano, psichiatra e autore di libri che pongono l’accento sulla “cura” e sulla “malattia”, due termini da prendere con le pinze nel “manicomio chimico” in cui spesso ci autoconfiniamo…