Il mitico Regno perduto di Shambhala
di Giuseppe Di Re
Shambhala, che in sanscrito significa “luogo di pace” o “luogo del silenzio”, è una terra leggendaria descritta in molti testi antichi, tra cui il “Kalachakra Tantra” e le antiche scritture della cultura Zhang Zhung, che precedettero il buddhismo tibetano del Tibet occidentale.
Secondo la leggenda, Shambhala sarebbe un regno mistico e misterioso nascosto da fitte nebbie tra le montagne più elevate dell’Himalaya, a cui solo i puri di cuore possono accedere; un luogo eterno e protetto in cui predominano pace, quiete e felicità incontaminate, un paradiso sulla terra, in buona sostanza. Essa sarebbe circondata da montagne innevate e percorsa a nord dal fiume “Sita”.
Shambhala viene anche soprannominata “la terra dei mille nomi”, poiché nel corso della storia è stata chiamata in diversi modi da molti antichi popoli. Infatti, oltre che i tibetani anche russi, cinesi e indiani tramandano tradizioni simili riguardo all’esistenza di un’antichissima dimora che sarebbe abitata da uomini e donne perfetti, che vivono in costante sintonia con energie di un altro mondo…