“I Bambini Prodigio”
di Léon Denis
Certe manifestazioni precoci di genialità si possono considerare come prove di preesistenza, perché rivelano attività compiute dall’Anima in altri cicli anteriori.
Fenomeni di questo genere, di cui parla la storia, non possono essere accadimenti a sé stanti, senza alcun legame con il passato, prodottisi per caso nel vuoto dei tempi e dello spazio. Dimostrano, al contrario, che il Principio divino in noi è un Essere che arriva in questo mondo con un bagaglio completo di lavoro e di evoluzione, conseguenza di un progetto ben delineato e di un obbiettivo perseguito nel corso delle sue diverse esistenze.
Ciascuna incarnazione trova nell’Anima che reitera la sua esistenza una cultura particolare, delle attitudini, delle acquisizioni mentali che spiegano la sua facilità di operare e la sua potenza di assimilazione. È per questo che Platone diceva: “Apprendere è ricordarsi!”. La legge dell’ereditarietà viene spesso ad intralciare, in un certo modo, tali manifestazioni dell’individuo, perché lo Spirito plasma il suo involucro fisico mediante gli elementi messi a disposizione dai fattori ereditari…