Il Caso e il “Mondo delle cause”
di Mariabianca Carelli
Quel che noi chiamiamo caso, non è altro che un modo per designare delle cause e delle regole così complesse da non poter essere afferrate dalla nostra mente.
In senso etimologico, la parola “caso” deriva dal termine “caduta” e si riferisce, quindi, a un accadimento che non dipende da alcuna causa specifica. Si parla di caso nel gioco dei dadi, per indicare l’apparente accidentalità del loro cadere in un certo modo. Ma la caduta dei dadi non è dovuta al caso, bensì obbedisce a una regola ben precisa, la stessa che determina la rivoluzione dei pianeti intorno al sole: “il dado, in determinate circostanze, non può che mostrare una certa faccia.” (Magus Incognito, La dottrina segreta dei rosacroce).
Nell’universo non domina la Casualità, ma vige la Legge della Causalità; Einstein affermava: “Dio non gioca a dadi” e nei testi cristiani si legge che “si raccoglie ciò che si semina”. Uscire dalla visione casuale del mondo e scegliere quella causale cambia la nostra visuale; ci conduce dalla rappresentazione di un universo caotico, crudele e privo di senso alla visione di un cosmo ordinato e direzionato…