La “Chiusura del Tempo”
di Pier Paolo Dal Monte
Dove si nasconde il tempo? Lo percepiamo perché lo concepiamo: la materia della quale è fatto, la continuità che ci appare, è un costrutto mentale nel quale il presente, attimo fugace e privo di essenza, incalza il futuro mentre si trasforma in passato.
“In effetti una parte di esso è stata e non è, una parte sarà e non è ancora […] Ma che cosa sia il tempo e quale la sua natura, dalle dottrine tramandate, è oscuro, similmente a come sono oscure le proprietà intorno alle quali prima ci è capitato di discutere” [1].
Il futuro non ha essenza, se non quella, priva di sostanza, della speranza o del timore; il passato è solo quel residuo che persiste nella memoria che, quando è condiviso, prende il nome di “storia”. Entrambi, passato e futuro, sono sempre una proiezione del presente, della “Weltanschauung” (termine della lingua tedesca utilizzato per definire una certa visione del mondo) che lo informa…