Gaspare De Lama: ”Vi racconto il Caso Amicizia”
Intervista di Sabrina Pieragostini a Gaspare De Lama
Primavera del 1956: un gruppo di extraterrestri, insediati in una base sotterranea in Italia, si manifesta ad alcuni giovani di Pescara con i quali instaura un rapporto che durerà più di vent’anni. Ma per decenni l’intera vicenda rimarrà un segreto.
Incontro Gaspare de Lama in un tiepido pomeriggio di autunno. Mi accoglie nella sua casa di fronte al Lago di Como – sul ramo lecchese – dalla vista impagabile, specie in una giornata come questa, con il cielo così terso e luminoso. Ma non sono qui per il paesaggio. Ho chiesto e ottenuto un’ intervista, per conoscere la sua verità su una delle vicende ufologiche più discusse e controverse degli ultimi 50 anni: il “Caso Amicizia”.
“Io mi interessavo già di ufo, come ufologo dilettante” – comincia il suo racconto. “All’epoca non c’erano riviste che ne parlassero. Un giorno vedo un libro, scritto dal console Alberto Perego, che è stato il primo ad aver davvero capito tutto. Gli ho scritto, è venuto a Milano a casa mia a trovarmi con i suoi libri, sono diventato molto amico. Era un uomo stupendo, un idealista magnifico. Da ultimo lo mandarono in Brasile, a Belo Orizonte: l’hanno relegato là perché parlava di ufo, negli ambienti diplomatici lo chiamavano il ‘console pazzo’. È stato lui a farmi capire tante cose…