Su le Maschere… ora si vede l’altro per quello che è!
di Francesco Lamendola
Una volta si diceva: cadono le maschere e si vede l’altro per quello che è; oggi invece bisognerebbe dire: si alzano le mascherine a coprire il viso, ora possiamo vedere realmente chi abbiamo di fronte. Strano ma vero: la rivelazione della reale natura dell’altro ci viene non dal suo disvelamento, ma dal suo nascondimento.
In questo momento, per avere l’esatta misura di chi ci sta davanti, del suo spessore intellettuale, morale, spirituale, basta un semplice colpo d’occhio. Se sta guidando l’automobile, da solo, e indossa la mascherina; se sta pedalando in bicicletta e indossa la mascherina; se sta passeggiando nel parco o lungo una strada di campagna, e indossa la mascherina, allora sappiamo esattamente chi è: un servo volontario di questo sistema tecnocratico inumano, dunque un essere post-umano, che ha dato il cervello all’ammasso e la cui anima è in via di estinzione.
Si può perdere l’anima (in senso figurato, s’intende: perché l’anima immortale è un dono di Dio e nulla la può distruggere) come si perde la massa muscolare dopo un lungo periodo d’immobilità, o la memoria, dopo un evento traumatico che ha cancellato i ricordi. Il mondo oggi è pieno di uomini, o post-uomini, che non hanno più anima, così come hanno rinunciato ad avere (non ad usare: a ciò avevano rinunciato da un pezzo) un’intelligenza…