La “Carriera” da un Sesso all’Altro: la Rivoluzione in Interiore Homine
di Elisabetta Frezza
Il sovvertimento dell’ordine stabilito da madre natura, della biologia (letteralmente: il lògos della vita), e dello stesso principio di realtà, è il frutto del delirio di onnipotenza esercitato dai pochi in danno dei molti storditi dal fumo delle parole truccate.
Le parole sono il carro in cui si trasportano le idee; e la perturbazione dell’universo linguistico e concettuale, studiata a tavolino nelle centrali di potere sovranazionale, è stata funzionale al cambio di paradigma verso il transumano e il postumano. Vale a dire, verso l’antiumano.
In cantiere da molto tempo, la rivoluzione più intima, profonda e devastante della storia è giunta al suo apogeo grazie al progresso tecnologico e al regresso cerebrale, ambedue ormai fuori controllo.
Il termine “genere” fino alla metà degli anni Sessanta stava a significare un criterio distintivo meramente grammaticale. L’origine della nuova accezione – quella che oggi pervade il lessico corrente, dai trastulli della Crusca ai moduli della burocrazia, e ogni aspetto del vivere comune – è storicamente legata ai protocolli sanitari di cosiddetta “riassegnazione di sesso” del dottor Money, il medico che, a metà degli anni Sessanta, fondò a Baltimora la “clinica per l’identità di genere”…