Il Bene e il Male
di Paolo Franceschetti
Il Bene e il Male non esistono come li conosciamo e concepiamo noi. Ciò che noi identifichiamo come Male può spesso rivelarsi il nostro sommo Bene.
Una malattia, ad esempio, può darci le energie per curarci anche una serie di effetti collaterali o di piccoli disturbi che fino ad allora non avevamo mai preso in considerazione; un disastro economico può arrivare a metterci nella condizione di meditare e scoprire nuove ragioni di esistere e nuovi valori… Persino la morte di una persona può essere per quella stessa persona, la liberazione da un Male di vivere che la attanagliava, e quindi il Male che noi vediamo in quella situazione è solo un riflesso di ciò che proviamo noi, non lei.
Il nemico, l’avversario, i ladri, gli assassini, quindi, hanno una funzione, perché costringono l’umanità a cercare soluzioni, ad elevarsi. Non si lotta contro gli uomini, ma contro gli impulsi che li agitano come marionette. Nessun uomo fa il Male per il gusto di farlo, ma ciascuno pensa di fare del Bene, e ciascuno si sente, dal proprio punto di vista, sulla retta via. Hitler, Totò Riina, un serial killer, pensano che la cosa che fanno sia la migliore, anche se magari solo per loro, e non riuscirebbero mai a fare diversamente da come fanno…