Osho e la Matrix
Osho, molti anni prima di chiunque altro, aveva capito la pericolosità del Sistema in cui viviamo!
Quando Osho era in vita (1931-1990) il termine “Matrix”, inteso come “realtà illusoria” o “psico-prigione”, non era ancora stato sdoganato.
Il film “Matrix” (1999) dei Wachowski Brothers, arrivò infatti quasi un decennio dopo la sua morte. Era un film ricchissimo di riflessioni sulla condizione umana, di simbolismi e di archetipi. Nel suddetto film, la Matrix viene descritta come puro e semplice “controllo”, come “prigione senza sbarre”, come una “realtà virtuale” in grado di ingabbiare e limitare le coscienze di chi ci vive dentro!
Matrix ha molto in comune con il “Velo di Maya” di Schopenhauer e il “Gioco di Lila” degli Indù, in quanto rappresentazione della realtà illusoria che abbiamo davanti agli occhi. Osho era un autentico ribelle, ma la sua ribellione era positiva, era una ribellione verso una società che uccide l’individualità e obbliga le persone a conformarsi al “pensiero unico”…