Ipnosi culturale
di Viator
Più passa il tempo e più ci lasciamo persuadere che la maturità sia un attributo in qualche modo collegato alla rassegnazione e al cinismo, conseguibile all’interno dell’excursus di vita che accomuna ogni individuo venuto al mondo all’interno della società mercantile.
Con il susseguirsi delle generazioni e la diffusione del pensiero unico, il modello si è così fortemente radicato nell’immaginario collettivo da aver oscurato ogni altro approccio che non ruoti intorno alla capacità economica. Ci hanno ipnotizzati ed ora fatichiamo a realizzare quanto la nostra esperienza di vita sia sminuita dai recinti in cui dobbiamo agire per non essere esclusi dai giochi. I pochi temerari che si avventurano oltre quei recinti si ritrovano dispersi in una sorta di limbo desertico dal quale è estremamente semplice vedere i fili che muovono il Grande Teatrino.
Questo modello esistenziale castrato, ordinariamente ascritto ai ‘naturali’ effetti collaterali di un regime economico sempre più invasivo e competitivo, è in realtà una sublime forma di dominio politico. Controllano le masse intrappolando gli individui in un loop esistenziale di ripetitività, debiti e omologazione. La quotidiana corsa al denaro ci rende cronicamente oberati e distratti, dunque incapaci di trovare la volontà ed il tempo necessari al perseguimento di una reale maturazione…