Controllo mentale: guerre silenziose con armi micidiali
di Sigismondo Panvini
A volte la realtà supera la fantasia.
Gurdijeff celebre alchimista russo amava raccontare una storia emblematica: “C’era una volta un mago che possedeva molti montoni. Egli non recintava i pascoli e non aveva pastori, così quando si avvicinava ai montoni per ucciderli, essi fuggivano disperdendosi e qualche volta cadendo in crepacci, e comunque rendendo molto laboriosa la loro cattura. Così il mago pensò bene di ipnotizzare i montoni, e fece credere loro che morire faceva bene alla loro salute. I montoni così rimanevano buoni buoni attendendo con ansia che il mago li uccidesse”.
Nel libro “Controllo della mente, controllo del mondo”, (1997) Jim Keith scrive: “Allo psichiatra tedesco di origine ebrea Kurt Zadek Lewin, che divenne direttore del ‘Tavistock Institute’ nel 1932, si deve l’inizio della ricerca sul lavaggio del cervello di massa. Se si insinua il terrore in una società, questa società regredisce, ad una situazione per cui il controllo di essa si può facilmente introdurre da un punto esterno. Creando un caos controllato, la popolazione può essere portata al punto da volersi sottomettere spontaneamente ad un controllo maggiore…