Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Cercavo di dimenticare la mia sete tenendomi occupato, prendendo un po’ di cibo e un recipiente vuoto dalla dispensa. Allungandomi fuori bordo, riempii il recipiente di acqua del mare per lavarmi le mani ed il viso. Quando l’acqua venne in contatto con le mie labbra, con meraviglia, scoprii che non era salata. Sobbalzai dalla scoperta. “Padre, l’acqua non è salata!”. “Cosa, Olaf?, esclamò, guardandosi rudemente intorno. “Sicuramente ti stai sbagliando. Non c’è terra. Stai diventando matto”. “Ma assaggiala” gli dissi. E così scoprimmo che l’acqua era davvero fresca, assolutamente buona,…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Al terzo giorno arrivammo ad un’isola. Le sue coste erano lavate dal mare aperto. Mio padre stabilì di fermarci, ed esplorare per un giorno. Questa nuova terra era priva di legname, ma trovammo cumuli di legna, portati dalle correnti, dalle coste nord. Alcuni dei tronchi d’albero erano lunghi 12 metri e larghi 60 centimetri di diametro.
Dopo un giorno di esplorazione della linea della costa di quest’isola, salpammo l’ancora e girammo la nostra prua verso Nord in mare aperto. Ricordo che né mio padre, né io, assaggiavamo cibo da almeno trenta ore. Forse a causa della tensione o…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
I primi giorni di navigazione avemmo mare aperto e venti favorevoli, poi incontrammo molto ghiaccio e molti iceberg. Un bastimento più largo del nostro peschereccio non avrebbe avuto la possibilità di infilarsi in mezzo al labirinto degli iceberg, o trovare spazio attraverso i canali a malapena aperti. Queste enormi montagne di ghiaccio si presentavano come palazzi di cristallo o massicce cattedrali e fantastiche montagne, severe, come sentinelle, imperturbabili, come alcune scogliere di solida roccia, dritte come una Sfinge, resistenti alle irrequiete onde di un mare irritabile.
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Non sapevo come fare per vivere, ma istintivamente andai verso il porto, dove erano ancorati un gran numero di pescherecci, e una settimana dopo mi imbarcai con un pescatore di nome Yan Hansen, che stava iniziando una lunga crociera di pesca nelle isole Lofoden.
Mi aiutarono molto gli anni di addestramento con mio padre, dandomi molti vantaggi. Questo fu l’inizio di altri viaggi, e di economie, fino al punto da potermi comprare un brigantino da pesca. Da allora in poi, per 27 anni, presi il mare, per cinque anni lavorando per gli altri, e gli ultimi 22, per me stesso. Durante tutti questi…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Mi chiamo Olaf Jansen. Sono un norvegese, benché sia nato in una piccolo villaggio di pescatori russo, Uleaborg, nella costa Est del Golfo di Bothnia, il braccio nord del Mar Baltico. I miei genitori stavano navigando in un peschereccio nel Golfo di Bothnia e, al tempo della mia nascita, puntarono su Uleaborg, il 27 Ottobre 1811. Mio padre, Jens Jansen, nacque a Rodwig, nella costa scandinava, vicino alle isole Lofoden, ma dopo essersi sposato, prese casa a Stoccolma, perché i parenti di mia madre risiedevano in quella città. All’età di sette anni, cominciai ad andare con mio padre nei…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Le antiche scritture Indù, cinesi e giapponesi, così come i geroglifici della razza estinta del continente Nord Americano, parlano tutti dell’usanza di adorare il Sole e, alla sorprendente luce delle rivelazioni di Olaf Jansen, il popolo del mondo interno, non soddisfatto dall’illuminazione fioca del Sole interno, “Il Dio fumoso”, con la grande colonna di nubi di elettricità che genera, stancandosi di quell’atmosfera dolce e temperata, furono attratti dalla luce brillante del Sole, quindi traversarono la cintura dei ghiacci, e si sparpagliarono sulla superficie della Terra esterna,…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
All’interno della Terra, la distanza diretta tra le due superfici interne, da un punto all’altro, misura circa mille chilometri in meno, del diametro conosciuto della Terra. Nel preciso centro di questo immenso vuoto, c’è il fulcro di questa elettricità: una gigantesca palla di fuoco rosso di luce affievolita – non molto brillante – circondata da una bianca, dolce, luminosa lattescenza, che distribuisce un calore uniforme, e si mantiene al centro perfetto di questo spazio interno, dall’immutabile legge di gravità. Questa nube elettrica è chiamata dal popolo di Agharta come la residenza…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Prendete l’involucro di un uovo, e bucatelo con la punta di una matita ai due poli. Estraete il suo contenuto, quindi avrete una perfetta rappresentazione della Terra di Olaf Jansen. La distanza dalla superficie interna a quella esterna, a quanto dice, è di circa 500 chilometri. Il centro di gravità non è nel centro della Terra, ma nel centro della crosta, o buccia; quindi, se lo spessore della crosta terrestre, è di 500 chilometri, il centro di gravità è situato a 250 chilometri sotto la superficie. I diari di bordo degli esploratori artici, ci parlano dell’abbassamento dell’ago della…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Lasciatemi fare alcun riflessioni: generazioni dopo generazioni, le tradizioni del nebuloso passato si tramandano da padre in figlio, ma per alcune strane ragioni, l’interesse ai misteri delle regioni ghiacciate, non si è mai affievolito con il passare degli anni, sia nelle menti degli ignoranti, che degli studiosi. In ogni nuova generazione, un impulso irrequieto rimescola il cuore degli uomini, per la conquista della cittadella nascosta dell’Artico, il circolo del silenzio, la terra dei ghiacciai, disabitate raggelanti distese di acqua e venti, che sono stranamente caldi. L’aumentato…
Fisica Quantistica e Conoscenze al confinePubblicato il da beatrice
Erano circa le due di notte, quando fui svegliato dal vigoroso suonare del campanello della porta. L’inopportuno disturbatore recava un messaggio, scarabocchiato quasi fino al punto da essere illeggibile, da un uomo, un vecchio scandinavo, Olaf Jansen. Con fatica lessi: “Sto male, sto morendo. Vieni”. La chiamata era imperativa, ed io non persi tempo. Forse sarebbe meglio spiegare che Olaf Jansen, 95 anni compiuti da poco, negli ultimi sei anni era vissuto da solo, in un bungalow senza pretese, in via Glendale, a poca distanza dal distretto di Los Angeles, California.