Vincere le tre paure dell’uomo moderno: morte, povertà, solitudine
di Francesco Lamendola
L’uomo moderno è attanagliato da tre grandi paure: la paura della morte, la paura della povertà, la paura della solitudine. Quasi tutte le sue angosce, quasi tutte le sue nevrosi, quasi tutti i suoi comportamenti irrazionali e distruttivi sono riconducibili ad esse.
Si dirà: ma l’uomo ha sempre avuto paura di queste tre cose, sempre, in tutte le epoche e sotto ogni cielo. In realtà, non è vero, o meglio… ne ha avuto timore, ma non fino al punto da perderci la testa; non fino al punto da permettere loro di condizionare tutta la sua vita, i suoi pensieri, i suoi atti.
Solamente l’uomo moderno ha concesso loro un potere così grande; solamente l’uomo moderno ne è divenuto totalmente schiavo. Gli uomini pre-moderni – ce lo attestano l’antropologia e l’etnologia comparate, la letteratura, la storia dell’arte, la storia delle religioni, la storia della filosofia – se pure nutrivano un certo timore di questi aspetti, non se ne lasciavano però condizionare così intimamente, così radicalmente…