Come stai?
di Anna Fata
C’è una domanda molto comune che le persone usano rivolgersi e che, proprio per il suo carattere rituale, di regola viene percepita come una semplice forma di cortesia. Ad essa solitamente si risponde in maniera evasiva, con formule di circostanza.
Tuttavia, la domanda “Come stai?” è una domanda che meriterebbe più considerazione. Prova dunque a portela: “Come stai? Come stai… proprio adesso, in questo preciso momento?” Prenditi un istante e prova a osservare con calma il tuo corpo e la tua mente: sei davanti al monitor, gli occhi puntati a leggere con qualche sforzo queste parole sullo schermo luminoso, una mano appoggiata sul mouse, le dita pronte a cliccare. Forse la spalla e il collo sono contratti, la schiena un po’ incurvata, il respiro corto. E probabilmente la prospettiva di leggere un testo che da qui si prospetta lungo suscita in te una sottile tensione, un’oscillazione tra la volontà di proseguire la lettura e la tentazione di rimandarla a un momento di maggior freschezza, cliccando via in cerca di qualcosa di meno impegnativo…