La Guerra Dentro
di Lorenzo Merlo
Se non ci avvediamo dei sentimenti e delle emozioni che attraversano gli uomini, se non riconosciamo in essi il perno della giostra che chiamiamo realtà, se non ce ne emancipiamo fino a osservare con chiarezza quando e come ci identifichiamo in essi e, quindi, fino a riconoscere che maggiore è l’identificazione, maggiore sarà la forza con la quale li difenderemo, nulla, se non la castrazione cognitiva, potrà ridurre il rischio di perpetuare il conflitto e la guerra.
Non significa non avere più sentimenti ed emozioni, soltanto non esserne più dominati. Ammesso che si voglia fare realmente qualcosa di utile al benessere individuale e sociale. Ammesso che si voglia cercare la coerenza tra la nostra condanna alla guerra e ciò che pensiamo e facciamo.
La storia si ripete. Le sue circostanze non sono infinite. A cicli ritmici si ripropongono travestite con nuove maschere, animate dalle stesse emozioni, condotte dagli stessi sentimenti. Sono infatti proprio queste inconsapevolezze a mantenere inalterati il moto dei cicli che si ripropongono a tutti i livelli – dall’individuale al politico – e la certezza che quanto la storia ci ha mostrato ancora ci mostrerà…