L’eterna “adultescenza” della nostra società
di Gabriele Sannino
Viviamo tempi strani e bui, tempi in cui le persone vivono come adolescenti ma non lo sanno, dato che la qualità dei loro pensieri, dei ragionamenti e perfino delle loro vite, è imposta da mass media che rispondono a poteri occulti, calibrati decisamente su un livello anti-evoluzione.
L’ingrediente principale di questo cocktail è sempre uno: la paura. Del resto, cosa c’è di meglio per dominare le persone? Regressione e paura, oggi, sono gli elementi essenziali per un’eterna adolescenza – un’adultescenza – nella quale buona parte dell’umanità è sprofondata e non riesce più ad uscire, dato che non riesce a liberarsi di schemi mentali e automatismi comportamentali da tempo acquisiti.
L’adolescenza – come molti sanno – è un passaggio evolutivo importante, in cui l’individuo deve imparare a “lavorare” il proprio mondo interiore, frutto molte volte di paure ed eccessi di ogni tipo, armonizzandolo con quello intorno a sé. Chi non riesce a fare questa distinzione, di solito, rimane come sospeso, immerso in mille e più fobie, che paralizzeranno tutta la sua vita, a danno suo e di chi lo circonda.
L’adultescente di oggi, quindi, tende a idealizzare tutto, dalle relazioni alla vita, e per questo si annoia o peggio ancora si deprime quando guarda alla realtà scoprendone l’inevitabile scollamento…