Le Porte dell’Inferno
di Nicola Bizzi
Il Sonno della ragione, si sa, genera mostri. E, siccome le lezioni della Storia non sono mai d’insegnamento alle masse, ecco che certi mostri ciclicamente tornano a materializzarsi e a manifestarsi, facendoci ripiombare nella più buia delle notti, nella più oscura delle selve.
Settecento anni fa, a Ravenna, nella notte tra il 13 e il 14 Settembre del 1321, abbandonava il suo corpo mortale Durante di Alighiero degli Alighieri, passato alla storia e oggi noto in tutto il mondo semplicemente come Dante. Un personaggio, ben lo sappiamo, noto in tutto il mondo ed elevato a simbolo stesso della lingua Italiana e dell’Italianità.
Un personaggio che, in realtà, ben pochi hanno compreso o voluto comprendere e del quale si sprecano mentre scrivo sterili e retoriche commemorazioni e celebrazioni, culminanti nel nostro martoriato Paese con una discutibile mostra, alle Scuderie del Quirinale, sul tema dell’Inferno dantesco, curata dallo scrittore e storico dell’Arte Jean Clair (pseudonimo di Gérard Régnier). Una mostra la cui inaugurazione è stata fissata proprio nell’infausta data del 15 Ottobre, in concomitanza con la definitiva cancellazione in Italia di ogni stato di diritto…