Leggi generali della reincarnazione
Tutto ciò che accade nei tre piani inferiori dell’esistenza, rimane riflesso e registrato nella “Memoria dei Logos”o “Memoria Akashika”, la quale è una sorta di sconfinato Archivio, contenente tutte le azioni compiute da ogni individuo dall’inizio dei tempi, tutti i pensieri elaborati dalle diverse menti, tutte le emozioni e i sentimenti provati da chiunque.
Assolutamente tutto rimane indelebilmente registrato in questo immenso archivio. Discepoli avanzati, iniziati e Maestri di Saggezza, hanno saputo sviluppare la capacità di introdursi coscientemente in questi Annali o Archivi della Memoria, per potervi attingere informazioni. Teoricamente, questa capacità spirituale è alla portata di chiunque o almeno di tutti coloro che siano disposti a svilupparla, per scopi elevati a favore dell’umanità. L’investigatore che si metta in contatto con questi archivi nascosti, può quindi osservare le reincarnazioni di qualunque anima attraverso i Tempi.
Un fatto importante riguardo alla reincarnazione, è che le sue leggi differiscono in base allo stato evolutivo raggiunto dalle diverse anime. L’oggetto della reincarnazione è abilitare l’anima, tramite le esperienze fatte, a progredire in conoscenza e capacità di amare. Tuttavia succede che mentre alcune anime sono in grado di acquisire esperienze e imparare velocemente, altre devono ripetere più di una volta una stessa esperienza per poterla assimilare pienamente.
I discepoli, gli iniziati e i Maestri di Saggezza, che rappresentano i livelli più alti, in una ideale scala evolutiva, generalmente reincarnano in pochi anni dalla morte, senza nemmeno distaccarsi dai propri corpi mentale ed astrale; al contrario di ciò che normalmente accade per le persone comuni. In molti casi il discepolo rinuncia ai secoli di felicità che potrebbe godere nel mondo celestiale, per l’ansia di continuare a lavorare nel piano fisico, al progetto Divino. Rinuncia al premio della gioia suprema, per servire l’umanità. Il Maestro sceglie quindi per lui, il luogo e il tempo della sua nascita ed egli rinasce con il corpo astrale e il corpo mentale della vita appena conclusa, prendendo solamente un nuovo corpo fisico.
Le Leggi generali che dirigono il processo di reincarnazione, in riferimento al genere sessuale, non sono molto rigide, dipendendo molto dalle circostanze e dalle esperienze che l’anima ha bisogno di imparare e superare, di volta in volta. Lo scopo di incarnare come uomo o come donna, è quindi acquisire le qualità proprie di un sesso o dell’altro. Non c’è una regola precisa nemmeno riguardo al numero di incarnazioni in ogni sesso, anche se generalmente si trascorrono da un minimo di tre a un massimo di sette vite consecutive, con un medesimo genere sessuale. E in ogni caso ci sono sempre delle eccezioni.
Non esiste nemmeno un principio generale, che ci indichi la durata della vita per ogni incarnazione. Generalmente la morte viene fissata in anticipo dai “Signori del Karma” o “Angeli Custodi” della Legge Divina, il cui compito è adattare la lunghezza della vita degli uomini, in modo tale che ne derivi il massimo bene per l’anima. Essi possono dare alla vita una fine prematura per malattia o incidente, se ciò rappresenta la cosa migliore per l’evoluzione futura dell’anima o al contrario prolungarla, se si richiede una vita lunga, affinché si possano acquisire alcune facoltà.
Benché questi delegati del Creatore fissino in linea di massima i principali incidenti ed il termine di un’incarnazione secondo il karma o Legge di causa ed effetto, questo meccanismo può, tuttavia, essere modificato dalla persona stessa, attraverso l’esercizio della propria iniziativa e determinazione o anche dall’azione di altri, le cui azioni influiscano direttamente sulla vita dell’individuo stesso, cambiandone favorevolmente le condizioni. Oppure come succede talvolta nelle morti per incidenti, l’evento tragico è causato dall’intervento di forze esterne, che irrompendo nella vita di un individuo, ne causano la morte. In questo caso il progetto perturbato si ristabilirà all’inizio della vita seguente, in modo tale che alla fine niente si sarà perso per quell’anima, il cui destino era stato modificato dall’azione altrui. In nessun caso invece, il suicidio può far parte del progetto di vita di un uomo, quindi per tale atto sarà lui stesso direttamente responsabile, sebbene in questa responsabilità possano pesare anche le azioni o influenze di altre persone.
In questa scuola terrena nessun alunno può fallire. Tutti devono imparare fino all’ultima lezione. In quanto a questo non esistono scappatoie, ma è lasciato all’arbitrio del singolo, il tempo necessario per prepararsi all’esame finale. In sostanza il numero di vite necessarie alla Liberazione, dipende da ognuno di noi, da quanto tempo impiegheremo per arrivare alla Perfezione. La Prima Legge è infatti l’Evoluzione. Ogni uomo deve arrivare ad essere Perfetto e a manifestare in sommo grado le Divine possibilità latenti nel suo Interno, perchè questo è lo scopo di tutto il Progetto dell’Evoluzione Umana.
Quest'articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
Grazie, per me è tutto nuovo per cui trovo tutto molto interessante….
Chi ha scritto questo articolo? Potrei parlargli?
Ciao Noemi, gli articoli sotto la categoria “Perle di saggezza” sono il frutto di un lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
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Ciao, Mauro