Lo Spirito o Monade
Lo Spirito è il nostro Essere reale, la nostra vera fonte; è il nostro vero Io, al di sopra di tutti i nostri Io apparenti.
In origine, noi tutti siamo Spirito puro, ossia una scintilla di energia divina. Pertanto, in quanto Spirito, siamo Figli di Dio e fatti a Sua immagine e somoglianza.
Molti non comprendono come può l’uomo che è tanto imperfetto, assomigliare a Dio che è perfetto. Per capirlo bisogna sapere, che solamente quando l’uomo si identifica pienamente col suo Essere, col suo Spirito, solo allora è simile al suo Creatore. Fino a quel momento potrà solamente esprimere una piccola parte del suo potenziale, un riflesso tenue della sua divinità, esteriorizzando il suo Io inferiore, cioè l’anima umana o animale. Numerose filosofie, soprattutto orientali e la tradizione esoterica ci insegnano, come ogni uomo sia un Dio. Questo concetto, pur sembrando agli occhi di alcuni blasfemo, non ha niente di profano e di superbo, poichè intende solamente indicare la vera eredità che ogni uomo possiede per propria natura.
Lo Spirito o Monade, rimane sempre e fin dall’inizio della creazione, nel proprio piano, detto monádico. Quindi, il suo primo intento consiste nel discendere e materializzarsi poco a poco, per potere raccogliere gradualmente le esperienze necessarie per la propria evoluzione. Man mano che discende di piano in piano, si va rivestendo di materia sempre più densa, col doppio proposito di Divinizzare la materia e materializzare lo Spirito.
Ci si potrebbe a questo punto chiedere, come mai se lo Spirito è tanto puro, abbia allora necessità di incarnarsi nella materia o di evolvere. Per poter spiegare questo concetto, dobbiamo capire che lo Spirito, pur essendo puro e divino, non è tuttavia perfetto o assolutamente saggio. Di lì la necessità di sperimentare e crescere, verso livelli sempre più elevati di Divinità. La Monade è infatti onnisciente nel proprio piano, ma incosciente in tutti gli altri, e per rimediare a questa condizione deve ricoprirsi di successivi veli, sempre più densi, con lo scopo di arrivare ad essere onnisciente in tutti i piani, e capace di rispondere a qualunque tipo di vibrazioni. Deve cioè raggiungere la perfezione, tramite la sofferenza materiale.
Bisogna ora specificare, che ciò che discende nella materia, non è propriamente lo Spirito – che ha una vibrazione troppo elevata – bensì una specie di avamposto della sua coscienza. In esso si intessono, uno per ogni piano, i così detti “atomi permanenti”, nei quali si raccolgono, immagazzinano ed assimilano tutte le esperienze relative ad ognuno di quei piani. In tal modo, anche dopo la morte, e vita dopo vita, niente si perde e nessuna esperienza si dimentica. Tutto rimane immagazzinato in questi atomi permanenti, permettendo l’evoluzione della forma che li contiene.
La discesa fino alla materia, rappresenta quindi il regresso dello Spirito alla forma, mentre dal piano fisico incomincia l’ascensione o evoluzione. Le Monadi danno vita a tutti i vari regni della Natura: il minerale, il vegetale, l’animale e l’umano, i quali man mano che si evolvono, si avvicinano sempre di più al “Prototipo Divino”, al design originario del Creatore. Nel regno umano con l’uomo, si produce inoltre una grande Metamorfosi, cioè l’individualizzazione, che rappresenta il risultato dell’entrata diretta dello Spirito nel corpo fisico. La differenza quindi tra uomo ed animale è proprio questa: l’uomo è un’entità individuale mentre gli animali possiedono un’anima di gruppo, non sono cioè ancora individui.
Quest'articolo è il frutto di un notevole lavoro di correzione, sintesi e di rielaborazione da parte di fisicaquantistica.it, a partire da un libro compendio diffuso in internet sotto i titoli “Perle di Saggezza” o “La Luce Adamantina”.
La lettura dell’articolo mi ha generato un dubbio fondamentale, ossia un dubbio relativo alla differenza tra spirito e materia. I due elementi sono in antitesi, cioè l’uno è la negazione dell’altro, oppure si sintetizzano in un’entità assoluta? La cultura occidentale ha sempre distinto i due elementi. L’esistenza dello spirito è stata definita come qualcosa di esistente, ma non percepibile, la materia qualcosa di esistente e percepibile. Ora, dire che lo spirito esiste è una contraddizione in termini perché se esiste è essere (ente) al quale noi non, avendo la possibilità di percepirlo, non possiamo attribuire né la qualità materiale né quella spirituale. I concetti di materiale e di spirituale sono delle pure convenzioni linguistico-semantiche nate nel momento in cui l’uomo si è trovato nell’impossibilità di spiegare determinati fenomeni naturali. Con la nascita della scienza sperimentale, infatti, assistiamo a poco a poco all’abbandono di immaginarie spiegazioni e alla costatazione che ogni fenomeno è sempre determinato da una o più cause, cioè in ogni fenomeno, anche in quello psichico, esiste sempre un elemento fisico-chimo che lo determina. In conclusione: se quanto detto è vero, mi chiedo come si può ancora oggi parlare di spirito e di materia, di anima e di corpo , di pensiero o di entità immateriali che creano la realtà?